Ai punti è stata una sconfitta cocente per la Red Bull ed è innegabile che il risultato del Gp di Gran Bretagna sia stato condizionato al massimo dal pirotecnico crash subito dopo la partenza tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Un incidente punito con 10″ da scontare per il campione inglese e che, al di là di questo, è una bomba che prima o poi sarebbe scoppiata tra i due contendenti per il titolo. Il tutto era nell’aria fin dalla prima gara di questo Mondiale 2021 e le probabilità che ciò sarebbe accaduto erano altissime.
Non si è trattato, quindi, di uno scenario clamoroso. Per la scuderia di Milton Keynes la gara di Silverstone è finita lì perchè l’apporto di Sergio Perez è stato ancora più deludente delle ultime uscite, già non eccezionali. Il pilota messicano ha rovinato tutto con l’errore nella Sprint Race che ha suggerito il team a ritirare la macchina per concentrarsi sulla gara, pur se con il grosso handicap della partenza dai box. Da lui a questo punto ci si aspettava la gran rimonta disponendo della vettura più competitiva del lotto ma così non è stato. Risalita è stata ma senza la progressione attesa. Le prestazioni non eccezionali del messicano hanno indotto la squadra e griffarlo del giro più veloce con gomme nuove e veloci lasciando perdere un possibile piazzamento nella top ten.
Sostanzialmente, per le potenzialità da primato assoluto che sta offrendo la RB16B, l’esito del Gp di Gran Bretagna è stato un completo disastro senza raccogliere nulla di concreto. Capita, ci mancherebbe, ma adesso il team deve riabituarsi presto a fronteggiare la pressione derivante dalla dura battaglia per il titolo confrontandosi con gente tostissima come Hamilton, Toto Wolff e l’intera squadra Mercedes, molto più avvezzi di loro negli ultimi anni a gestire anche psicologicamente la sfida bestiale ad ogni Gp. È dal 2010 che Horner ed Helmut Marko non respirano l’aria della duello metro dopo metro e tantomeno Max Verstappen, alla sua prima esperienza di bagarre al vertice per la vittoria del Campionato.
Non a caso Lewis Hamilton, forte della sua esperienza da vecchio volpone e della tipica spavalderia che lo ha sempre contraddistinto, da diverse settimane lancia segnali inequivocabili e volutamente destabilizzanti al pilota olandese che quest’anno gli sta rendendo la vita durissima. “Non mi arrenderò facilmente e lotterò fino alla fine”. Questo il suo mantra che continua a ripetere e a ripetersi ogni giorno. E a Silverstone intanto si è portato in un sol colpo a -8 da Max, sul quale adesso si riverserà tutta la tensione della minaccia che può arrivare alle loro spalle, da condividere con il team. Il Mondiale è ancora molto lungo, oggi più che mai.
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