Di
Bianka Buša fa parte di quella cerchia di giocatrici che appare invisibile agli occhi dei più; si potrebbe perfino allargare questa similitudine considerandola l’interprete principe del celebre motto di Saint Exupéry “”. Perché, senza scadere in facili retoriche, è impossibile non considerare l’apporto tattico e tecnico che una schiacciatrice così peculiare ha portato in dono a una nazionale capace di dominare in Europa e nel mondo.
In quella Serbia di coach Zoran Terzic dove le stelle che brillano di luce propria sono altre – da Boskovic a Ognjenovic fino a Veljkovic e Mihajlovic – difficilmente si concentra il focus su una giocatrice unica nella rosa e insostituibile per continuità, quantità e caratteristiche. Buša rappresenta quell’ingranaggio tanto nascosto all’interno di un sistema sofisticato quanto irrinunciabile per il suo corretto funzionamento.
In un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS (realizzata prima dell’annuncio del suo passaggio al Fenerbahce), la schiacciatrice originaria di Vrbas ci parla della quarantena dovuta all’emergenza coronavirus e del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, ma anche delle esperienze in Romania e a Montichiari.
Il coronavirus ha cambiato la vita di tutti noi, come ha vissuto questo periodo di criticità?
““.
La scorsa settimana ha iniziato ad allenarsi con la sua nazionale. Quali sono le sue sensazioni dopo essere tornata in palestra? Che tipo di lavoro state facendo?
““.
Cosa ne pensa del rinvio delle Olimpiadi al 2021?
““.
Qual è, secondo lei, il segreto dei successi della Serbia negli ultimi anni?
““.
Tra le vostre vittorie, qual è stata quella più significativa?
““.
Veniamo alla sua esperienza in Romania. Come si è trovata quest’anno all’Alba Blaj?
““.
Nella stagione 2016-2017 ha giocato in Italia, a Montichiari: quanto è stata importante questa esperienza per la sua crescita?
““.
Il sogno più grande per la sua carriera?
““.