Ho letto ieri molti commenti e come al solito quando si parla di Fognini si va in qualsiasi direzione, non si riesce a essere mai completamente equilibrati perché Fabio divide, spacca la tifoseria in due addebitandogli critiche o accreditandogli meriti che vanno oltre le sue capacità e possibilità. Inutile che ripeta che ha perso una grande occasione come ha già perfettamente scritto Amatorediquarta, però mi voglio soffermare su un punto che in questi giorni non è stato completamente toccato.
L’anno scorso con un nuovo gruppo di lavoro ((Davin in primis) e dopo un periodo di di stop legato ad un infortunio, ha incominciato l’annata solitamente indietro nel ranking mondiale rispetto a come era abituato. Ha ottenuto una semifinale nel 1000 statunitense a inizio primavera e ha ricominciato a scalare la classifica. Negli ultimi quindici mesi ha recuperato (vado a memoria ) oltre trenta posizioni ritrovandosi vicinissimo al suo B. R., con la speranza di migliorarlo, se dovesse andare molto bene nei tornei di luglio.
Ovviamente non ho viste tutte le partite degli ultimi mesi di Fognini però il miglior Fabio l’ho visto l’anno scorso contro Murray a Roma (non c’è stata partita) e in particolare contro Wawrinka, quello vero, agli ottavi del R.G.. Secondo me contro Cilic quest’anno ha giocato meno bene pur mantenendo un livello di gioco molto alto. Al Foro, a dir la verità, ha preso letteralmente a pallate Monfis e giocato molto bene contro Thiem.
Se poi ci vogliamo spostare a Wimbledon diciamo che Fabio l’avversario di ieri l’anno scorso lo dominò e con Murray, già con problemi fisici, avrebbe potuto forse vincere.
Anche se oggi Fognini ha una classifica migliore rispetto a dodici mesi fa, io lo vedevo più in palla, determinato e volitivo la scorsa primavera – estate. Ciò non toglie che potrebbe stupirci a F.M., dove l’anno scorso fece solo presenza o quasi.
Concludo dicendo che a suo parziale alibi rispetto al suo rendimento, da qualche mese sente dolori mentre gioca che probabilmente lo penalizzano e non lo fanno stare al massimo della condizione. Lo ripete sempre nelle interviste e c’è quindi da credergli.