ROMA – Neanche le briciole. Annemiek van Vleuten (Mitchelton Scott) vince la 29° edizione del Giro Rosa, la più importante corsa di ciclismo femminile al mondo, divorandosi anche l’ultima tappa davanti a Lucinda Brand (Team Sunweb) e Katarzyna Niewiadoma (Canyon SRAM). Un trionfo a Cividale del Friuli che ha segnato la terza prova di forza dell’olandese dopo la cronometro della settima giornata e soprattutto la scalata dello Zoncolan, timbro definitivo sul suo primo Giro d’Italia.
A 35 anni, la van Vleuten ha dimostrato maturità fisica e mentale tipiche delle fuoriclasse, dominando la seconda metà della Corsa Rosa e chiudendo con oltre quattro minuti di vantaggio in classifica generale sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio. Grazie a questo successo, la campionessa del mondo a cronometro si garantisce un posto d’onore nella stanza delle grandi olandesi accanto a Marianne Vos, l’Eddy Merckx del ciclismo femminile, e Anna van der Breggen, due volte vincitrice del Giro Rosa negli ultimi tre anni.
Un grande traguardo per un’atleta che fino a qualche anno fa faceva la gregaria, e ancor più speciale se si ripensa al terribile incidente delle Olimpiadi di Rio 2016 quando l’olandese, in lotta per la medaglia d’oro, finì a terra battendo la testa contro un cordolo. Commozione cerebrale, tre fatture spinali, il ricovero in terapia intensiva e la lunga riabilitazione, senza mai perdere il sorriso, fino all’oro di Bergen che ha scritto il lieto fine. Dopo aver messo al collo la medaglia, quasi il destino volesse risarcirla di quella persa in Brasile, la van Vleuten ha fissato l’obiettivo successivo: vincere il Giro, la grande corsa che mancava al suo ricco palmares. Oggi anche quel sogno è diventato realtà , grazie a tre vittorie eccezionali in cui ha dimostrato di essere senza dubbio la migliore e sul palco di Cividale del Friuli l’olandese ha festeggiato con lo stesso sorriso che l’ha accompagnata nei momenti più duri.
Sicuramente meno felici le ragazze italiane che lasciano il Giro Rosa senza neanche una vittoria di tappa e con pochi podi. La migliore, come da programma, è stata Elisa Longo Borghini, seconda nell’edizione 2017 proprio davanti alla van Vleuten, e che in questa puntava a salire l’ultimo gradino per riportare la maglia rosa in Italia a dieci anni dall’ultima volta, quando a vestirla fu Fabiana Luperini. Una missione complicata ma il decimo posto a quasi 14 minuti dalla vincitrice non può soddisfare la fuoriclasse di Ornavasso, bronzo a Rio 2016. Dopo una buona partenza nelle prime tappe, la Longo Borghini si è persa durante la sesta giornata, continuando ad accumulare ritardo nelle successive. L’unica consolazione sono i 26 anni della ciclista italiana che riproverà senza dubbio nelle prossime edizioni, così come Maria Confalonieri, Elena Cecchini e Sofia Bertizzolo, la miglior giovane del Giro Rosa 2018. Una generazione che sogna di portare ancora più in alto il ciclismo femminile italiano.
ORDINE D’ARRIVO DECIMA TAPPA “GIRO ROSA U.C.I. WWT”:
1) Van Vleuten Annemiek (Mitchelton Scott) Km 120,300 in 3h00’24” alla media di 40,011 km/h
2) Brand Lucinda (Team Sunweb) a 27”
3) Niewiadoma Katarzyna (Canyon SRAM Racing)
4) Guarnier Megan (Boels Dolmans Cycling)
5) Garcia Canellas Margarita (Movistar Team Women)
6) Spratt Amanda (Mitchelton Scott)
7) Moolman-Pasio Ashleigh (Cervelo-Bigla Pro Cycling)
8) Ludwig Cecilie Uttrup (Cervelo-Bigla Pro Cycling)
9) Santesteban Gonzales Ane (Ale Cipollini)
10) Labous Juliette (Team Sunweb) a 1’14”
CLASSIFICA GENERALE “GIRO ROSA U.C.I. WWT” DOPO LA DECIMA TAPPA:
1) Van Vleuten Annemiek (Mitchelton Scott) in 25h50’22”
2) Moolman-Pasio Ashleigh (Cervelo-Bigla Pro Cycling) a 4’12”
3) Spratt Amanda (Mitchelton Scott) a 6’30”
4) Brand Lucinda (Team Sunweb) a 7’36”
5) Guarnier Megan (Boels Dolmans Cycling) a 9’20”
6) Ludwig Cecilie Uttrup (Cervelo-Bigla Pro Cycling) a 10’38”
7) Niewiadoma Katarzyna (Canyon SRAM Racing) a 10’46”
8) Merino Cortazar Eider (Movistar Team Women) a 12’37”
9) Santesteban Gonzales Ane (Ale Cipollini) a 13’12”
10) Longo Borghini Elisa (Wiggle High5) a 13’47”