Intervistato da Repubblica, Danilo Gallinari ha parlato a 360 gradi tra Basket, Nazionale, Meditazione ed un sogno nel cassetto. Ecco un piccolo estratto.
Condizione fisica/mentale
«Mi sento bene, credo si veda anche dal campo». Emana sicurezza, calma interiore. «Quella è merito dello yoga, non posso più farne a meno». Lei pratica proprio lo yoga classico? Posizione del loto, tecniche di respirazione, pranayama… «Certo, anche la posizione del loto, quando le gambe me lo permettono. Medito il pomeriggio, prima di andare all’allenamento, e prima delle partite».
Meditazione, cosa le ha portato?
«Una consapevolezza diversa del corpo quando gioco, mi sento più in equilibrio dentro». La sua preparazione, però, è cambiata anche fuori. «La scelta di fare arti marziali e pilates è stata fondamentale. E nata grazie al mio amico Nené (centro di Denver, ndr), mi alleno con lui, quando posso. Mi sono sempre occupato della parte superiore del corpo, delle gambe meno. Da lì, forse, sono nati gli infortuni».
Multidisciplinarietà
«In effetti è un po’ così, non ci avevo pensato. Credo di aver fatto un errore nella mia vita: giocare solo a basket. Avrei dovuto fare più sport, non so, calcio…». È il problema dello sport italiano. In Galles i giovani rugbisti giocano anche a pallone, gli slavi alternano basket a calcio e nuoto, per non parlare degli Stati Uniti. «Ci vorrebbe un cambio culturale, fare più sport completa, sviluppa tutto il corpo e la coordinazione».
Nazionale, pronto a tornare?
«Certo, se mi vogliono ancora…».
Chiudere all’Olimpia Milano
«Quello è il sogno, ma non ora. Fatemi fare cinque-sei anni qui alla grande».
Danilo Gallinari: “Il mio sogno è chiudere la carriera a Milano”
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