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Il Parella Torino avrà il suo palazzetto? Secondo quanto riportato nell’edizione odierna de la Città dice si!
Il Palavolley si farà, anche se ancora bisogna dirlo con un po’ di prudenza. Dopo settimane contrasti tra i 5 Stelle a Palazzo Civico, ieri il vicesindaco , la società che si offre di costruire quello che sarà l’unico campo da pallavolo in città adatto alle partite di Serie A. Impianto da 2000 posti a sedere nella zona di corso Marche, con attività connesse, come una piscina e campi da beach volley.
Ora, dice Montanari, si procederà con il project financing: la società presenterà un progetto preliminare (dovrebbe arrivare entro fine gennaio), e se sarà approvato, verrà messo a bando pubblico. Se non arriveranno altri offerenti, si potrà procedere. Esulta Gianluca Facchini, presidente della società: «».
Tutto era rimasto bloccato per mesi, dopo che una parte di consiglieri M5S aveva stoppato l’idea, perché il Palavolley dovrebbe nascere dove ora c’è un prato, in contrasto col programma elettorale contrario al consumo di suolo. Tra i consiglieri gira un documento critico contro l’assessore, preparato da Damiano Carretto che contesta il project financing. Eppure quell’area abbandonata alle spalle di piazza Massaua, di proprietà comunale, è in balia di degrado e immondizia. Molti residenti non sono entusiasti di quel paesaggio. Dove alcuni vedono il consumo di un fazzoletto di suolo, altri ci vedono un’opportunità di riqualificazione. Resta il nodo delle compensazioni. Il via libera al progetto sarebbe condizionato alla sottrazione dal cemento una superficie di pari dimensioni a quella che sarà occupata dal Palavolley. Che poi, stando ai progettisti, sarà pari al 17% dell’area. Molto più cemento ci sarà nei palazzi che dovrebbero sorgere attorno al Palavolley. «», dice Federico Varacalli, consigliere pentastellato della Circoscrizione 4, tra i mediatori con il Comune.
Esulta anche Lorenzo Paparo, presidente del neonato Comitato Parella Sud Ovest, che nei giorni scorsi aveva indetto un incontro pubblico sul tema, attirando decine di persone: «».
Poco entusiasta, Emilio Soave, di Pro Natura: «».