Grottazzolina – E’ fresca di ieri la notizia dell’arrivo in maglia Yuasa Battery del giovane gigante Marco Pellacani, friulano di nascita ma trentino doc dal punto di vista della scuola pallavolistica. Prestito annuale per il centrale di 210 cm classe 2004, che a Grottazzolina vorrebbe seguire le orme di Comparoni per ritagliarsi pian piano un posto da protagonista e consacrarsi definitivamente nel volley che conta. Risale invece a qualche settimana fa l’altro arrivo dal club Campione d’Italia, ovvero quel Giulio Magalini che è chiamato in posto 4 a rimpinguare la batteria dei martelli con l’obiettivo di implementare il peso offensivo a disposizione di coach Ortenzi.
E a chi chiedere maggiori delucidazioni su questi due ragazzi di bellissime speranze, giunti dall’Itas Trentino col ruolo di comprimari ma chiamati nelle Marche a recitare un ruolo da protagonisti? Direttamente dal Brasile, dov’è impegnato con la nazionale slovena nella VNL, abbiamo contattato coach Fabio Soli, “neosposo” di una ambiziosissima Verona ma fino all’altro ieri sulla panchina tricolore trentina.
“Maga (Magalini ndr) dal punto di vista umano è un ragazzo eccezionale” esordisce l’allenatore emiliano “con una capacità di stare nel gruppo e una capacità di lavoro straordinarie, caratteristiche peraltro indispensabili quando si lavora quotidianamente insieme viaggiando così tanto come avvenuto nel biennio trentino… è difficile stare due anni così intensi all’interno di uno stesso ambiente se questo ambiente non è un ambiente positivo.”
L’analisi si sposta poi sulla sfera tecnica: “Dal punto di vista tecnico è sicuramente un ragazzo con un grande talento di salto e di attacco, e questo credo che possa essere nel suo futuro un punto di riferimento per quanto riguarda la base della sua performance. E’ un ragazzo che ascolta, è curioso e sa mettere in pratica i consigli che gli vengono dati e questa è una caratteristica altrettanto preziosa. Ha sicuramente nella fase di ricezione la sua principale area di miglioramento, credo che però per affrontarla al meglio abbia bisogno del campo, di sperimentarsi e trovare soluzioni direttamente nel gioco. Voglio essere ancora più preciso: sono dispiaciuto di non essere riuscito a dargli le opportunità che per il suo impegno il ragazzo meritava, perché credo che per lui il campo sia fondamentale per la definitiva consacrazione ed esplosione del suo talento. Spero che a Grottazzolina possa avere più possibilità di quante sono riuscito a dargliene io a Trento, perché sono convinto che abbia ottime qualità e che quelle che ad oggi possono essere viste come le sue lacune siano caratteristiche che lui può sviluppare con più facilità e rapidità frequentando il campo durante le partite.”
Parole al miele anche per l’ancor più giovane Pellacani da parte di coach Soli: “Un ragazzo interessante, che ha sicuramente mostrato qualità di livello soprattutto sulla fase di attacco dove sfrutta molto bene le sue leve e le sue altezze. E’ un ragazzo che si è trovato di punto in bianco a passare dall’essere il nostro quarto centrale a titolare inamovibile ad un Mondiale per Club e, a parte una piccola parentesi iniziale di ovvia emozione, credo che abbia ampiamente dimostrato di saper stare in campo risultando davvero prezioso. Anche in questo caso spero che a Grottazzolina possa avere la possibilità di dare maggiore continuità a questo suo stare in campo, in modo da poter vedere un altro giovane italiano crescere e potersi confermare ad un livello che è tra i migliori al mondo.”
Infine, la chiosa di questo suo preziosissimo contributo la affidiamo al suo pensiero su Grottazzolina, vista da avversario. Alla domanda su quale potrà essere la chiave da sfruttare da parte dei marchigiani per provare a regalarsi un’ulteriore salvezza nel campionato più importante del mondo, il tecnico di Formigine ha le idee piuttosto chiare: “Io credo che tutto dipenderà dalla capacità che avrà la squadra di non snaturare la propria combattività, credo che sia stata l’arma vincente in questa stagione. Nonostante una partenza in grande difficoltà, si è percepita una squadra che è sempre rimasta sul pezzo, ha sempre saputo lottare ed è una caratteristica fondamentale per chi lotta per salvarsi, anzi lo è in generale. Chi lotta per salvarsi deve però saper attraversare momenti in cui i risultati per lungo tempo magari non arrivano, e nonostante questo è fondamentale restare positivi, positivi nella settimana di lavoro, perché nel campionato italiano i risultati sono sempre in bilico, e contro chiunque, come abbiamo visto poi noi quando siamo venuti a giocare all’andata: eravamo senza Daniele (Lavia ndr), Giulio ha giocato tutta la gara e abbiamo fatto una fatica terribile a vincere, ed era forse uno dei momenti diciamo peggiori della stagione di Grottazzolina. Credo che il far perno su quello spirito di sacrificio combattivo che Grotta ha avuto in tutta la stagione, credendoci sempre senza arrendersi mai, abbia dato i suoi frutti perché poi l’entusiasmo arriva e moltiplica ancora di più tutti gli sforzi fatti fino a quel momento.” Detto da chi ha appena vinto uno scudetto, c’è da fidarsi.
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