Tra le partite dell’ottava giornata di A2 Femminile, disputate la scorsa settimana, si è giocata anche Messina-Casalmaggiore. La partita è stata vinta dalle padrone di casa per 3-1, ma nelle giornate successive, nella città siciliana non si è parlato tanto della vittoria sul campo, quanto di un retroscena che ha fatto particolarmente discutere.
La “pietra dello scandalo” è stata infatti una serie di eventi previsti nella città che hanno, con non poco imbarazzo generale, portato al rinvio della gara al giorno successivo.
Il match era infatti inizialmente previsto per domenica 16 novembre, come indicato nel calendario di Lega. In quella data, però, nelle zone intorno al PalaRescifina, era previsto anche il Rally Tirreno-Messina. Ciò ha reso impossibile svolgere altri eventi in tutta la zona di San Filippo, incluso il palazzetto per l’intero fine settimana.
La società ha dunque in un primo momento pensato di disputare la gara al PalaTracuzzi, indicato come campo secondario in caso di impossibilità a giocare nel proprio palazzetto. Il problema è che anche questo impianto era già occupato, in particolare da un match di pallacanestro.
A questo punto, davanti alla squadra siciliana si prospettavano due scenari, come riportato da Tempostretto. Il primo, il peggiore per le padrone di casa era quello della sconfitta a tavolino, unica soluzione in caso fosse stato impossibile trovare una soluzione alternativa per lo svolgimento della partita. A scongiurare questo scenario e a permettere di svolgere regolarmente il match è stata la formazione ospite, Casalmaggiore, che ha accettato di rinviare la gara al giorno successivo, lunedì 17 novembre.
Per permettere alle ospiti di raggiungere Messina ed evitare alle padrone di casa la sconfitta a tavolino, è stato però necessario comprare dei nuovi biglietti aerei per la trasferta. Da regolamento, è la squadra ospitante a doversi occupare della logistica per permettere lo svolgimento della gara nella nuova data. In questo caso, però, essendo il disguido stato provocato dal Comune, colpevole di non aver reso disponibile la struttura nella data concordata, la spesa è spettata allo stesso Comune di Messina. Come ci si può immaginare, comprare 22 biglietti aerei così a ridosso della data di partenza non è stato particolarmente economico. L’esborso totale per le casse pubbliche messinesi, per riparare al guaio, sono stati o, se si preferisce 225€ a testa per ciascuna tratta, per una vittoria siciliana che è… costata “cara”!
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