Falaschi Week, ne leggerete delle belle: allenatori, allenamenti, psicologi, maestri e molto altro

Marco Falaschi, chi lo conosce bene lo sa, è uno di quei giocatori con un QI pallavolistico altissimo oltre che leader vero in campo e nello spogliatoio. Qualità che consentono a lui di fare la differenza in partita e a tanti suoi compagni, soprattutto quelli più giovani, di crescere sotto la sua ala. 

Finita la stagione, dopo due anni a Padova, e prima ancora a Taranto, Falaschi ha deciso di sposare il progetto di Grottazzolina, ma con lui non parleremo di tutto questo. Nella lunga chiacchierata che ci ha concesso, tra una battuta delle sue, lunghi momenti di riflessione e anche un pizzico di commozione quando ci ha parlato di quello che è stato il suo vero grande maestro (per ora non vi sveliamo di chi si tratta), abbiamo affrontato davvero tanti temi per noi di grande interesse. Così tanti che abbiamo deciso di dividere questa intervista in puntate che pubblicheremo giorno per giorno nel corso di questa settimana.

Marco ci ha spiegato, ad esempio, qual è la differenza tra allenatori gestori e allenatori tecnici e perché tante squadre oggi sono più portate a scegliere i primi mentre tanti giocatori vorrebbero essere allenati dai secondi.

Un altro aspetto tecnico di cui si è parlato è legato agli allenamenti. Meglio spingere sulla quantità o sulla qualità degli esercizi? L’analisi di Falaschi anche in questo caso è stata alquanto lucida, schietta e dettagliata.

Perché, poi, oggi si sente parlare sempre più spesso di giocatori e giocatrici che hanno bisogno di un supporto psicologico per performare al meglio? Cosa è cambiato rispetto al passato? Falaschi ci regala anche in questo caso una lettura ben precisa, e da capitano qual è.

Cosa vorrà fare poi ‘da grande’, per così dire, una volta appese le ginocchiere al chiodo? Noi eravamo convinti che la risposta fosse allenare, ma ancora una volta Falaschi ci ha sorpresi. Non aggiungiamo altro.

Vi abbiamo incuriositi a sufficienza? , allora, da martedì ne leggerete davvero delle belle. Forse è una promessa, forse una minaccia, non lo abbiamo capito neanche noi, ma ne varrà di sicuro la pena!


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/

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