“Una farsa”. “Un circo”. “Dov’è lo spettacolo?”. Questi alcuni titoli della stampa internazionale, molto critica nei confronti della “battaglia dei sessi”, esibizione che ha messo di fronte Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios a Dubai. L’australiano ha regolato la numero uno del mondo WTA (6-3 6-3) al termine di un incontro poco avvincente sotto il profilo tecnico e agonistico, con una sproporzione assoluta tra il battage promozionale dell’evento e quello che si è visto in campo (o in tv). Già duramente contestata alla vigilia, la “battle of the sexes” andata in scena domenica a Dubai è finita nel mirino delle critiche ancor più dopo la conclusione del match, come rileva tra gli altri l’Equipe. “La battaglia dei sessi si trasforma in un circo”, ha titolato The Guardian, sottolineando come l’incontro “fosse rivolto soprattutto a chi segue il tennis solo marginalmente”. “Eravamo anni luce dal celebre match tra Billie Jean King e Bobby Riggs del 1973”, ha ricordato il quotidiano britannico. “È vero, Riggs aveva 55 anni ed era lontano dal suo prime, ma la posta in gioco era completamente diversa. (…) A ogni colpo, King combatteva per l’equità, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Le reazioni sui social dopo la vittoria di Kyrgios suggeriscono che questo incontro abbia prodotto l’effetto opposto. I misogini e gli incel erano entusiasti. I puristi del tennis, invece, sconfortati”.
La BBC, emittente del match in numerosi Paesi — e costretta a scusarsi più volte per interruzioni del segnale — ha ammesso che l’incontro è stato “ben lontano dall’intensità e dallo spettacolo promessi”, aggiungendo che Kyrgios, ex numero 13 del mondo nel suo miglior periodo, “ha giocato con una certa leggerezza, cercando sistematicamente di accorciare gli scambi”. “Alla fine, si è trattato di una semplice esibizione fuori stagione”, ha commentato l’emittente.
Stesse critiche anche da parte del media australiano ABC News, che ha seguito la partita nel cuore della notte a causa del fuso orario: “Uno degli argomenti principali a favore dell’evento, e del suo presunto impatto positivo sul tennis, era la possibilità di vedere due tennisti di talento all’opera. Ma le rispettive armi sono state fortemente limitate. Sabalenka, privata della seconda di servizio, ha faticato costantemente a contenere il diritto di Kyrgios, mentre l’australiano ha dovuto adattarsi a una zona di gioco dalle dimensioni insolite e si è rapidamente affaticato”.
A peggiorare quel che già poco si è visto in campo c’ha pensato anche l’atmosfera a Dubai, decisamente “spenta” dopo l’ingresso trionfale di Aryna in campo. “Persino gli applausi sembravano forzati e, alla fine, tutti davano l’impressione di essere sollevati che fosse finita. Il tutto liquidato in un’ora e mezza”, conclude ABC News.
Tranciante il giudizio di The Athletic, secondo cui “il tutto si è risolto in una farsa”. “Era lo scenario che il tennis femminile e lo sport in generale temevano di più: la sconfitta della miglior giocatrice del mondo contro un avversario che ha disputato appena sette partite in tre anni, sceso in campo con un’intensità limitata e in evidente difficoltà nella gestione delle energie dopo meno di mezz’ora”, si legge sul sito dell’autorevole media statunitense. “L’atmosfera dimessa di Dubai, davanti a migliaia di spettatori che non hanno mostrato l’entusiasmo atteso, ha ulteriormente ridimensionato la portata storica che l’etichetta di ‘battle of the sexes’ avrebbe dovuto conferire all’incontro”.
Marco Mazzoni
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