Grave lutto per il mondo del tennis, che piange la scomparsa di Juan Aguilera. Ricoverato da tempo in ospedale a Barcellona a causa di una lunga malattia, aveva appena compiuto 63 anni. Popolarissimo per il suo rovescio in back e temibile sulla terra rossa, lo spagnolo diventò protagonista a partire dagli anni ’80 con l’ingresso nella squadra di Coppa Davis e i primi titoli in carriera (Aix-en-Provence e Amburgo) che lo portarono nel 1984 al suo best ranking col numero 7 al mondo. Uscito dai primi 300 della classifica mondiale anche a causa di problemi fisici, ritrovò competitività e altri tornei vinti: Bari, Nizza e soprattutto Amburgo nel 1990. Qui Aguilera divenne il primo spagnolo a conquistare un Masters 1000 al termine di una settimana incredibile: battuti Ivanisevic, Chang (campione al Roland Garros nel 1989), Courier, Gustafsson, Forget e in finale il numero 3 del ranking, Boris Becker. Quella partita fu la migliore della sua carriera, vinta in tre set con il clamoroso 6-0 nel secondo parziale contro il tedesco davanti al suo pubblico. Nel luglio seguente disputò l’ultima finale della carriera (persa a Palermo contro Davin), ma nell’ottobre 1991 decise di ritirarsi dopo aver smarrito le ultime strepitose prestazioni.
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