La Ptpa, associazione dei giocatori fondata da Djokovic e Pospisil, ha intentato cause legali contro gli organi di governo del tennis (Atp, Wta, Itf e Itia) accusandoli di promuovere un “sistema corrotto, illegale e abusivo”. Un durissimo comunicato che critica la scarsa tutela per la salute dei giocatori e le violazioni del diritto alla privacy ma anche il calendario, i montepremi e i sistemi di classifica
La Ptpa (Professional Tennis Players Association) passa all’attacco contro gli organi di governo del tennis mondiale per provare a tutelare gli interessi dei giocatori da un sistema che giudica “corrotto, illegale e abusivo”. Lo ha fatto attraverso un durissimo comunicato e annunciando di aver avviato una serie di azioni legali. Gli obiettivi del sindacato sono Atp e Wta, che gestiscono rispettivamente i tour del tennis maschile e femminile, così come la Federtennis internazionale (Itf) e l’International Tennis Integrity Agency (Itia). E ora l’associazione dei tennisti co-fondata da Novak Djokovic chiede un processo presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a New York. Il direttore esecutivo della Ptpa, Ahmad Nassar, sostiene: “Il tennis è rotto. I giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, sopprime i loro guadagni e ne mette a repentaglio salute e sicurezza. Abbiamo esaurito tutte le opzioni per riformarlo attraverso il dialogo”.
Tra i giocatori querelanti, lista in cui non figura Novak Djokovic, si fa riferimento all’australiano Nick Kyrgios, alla francese Varvara Gracheva e all’americano Reilly Opelka che si sono uniti al procedimento avviato dalla Ptpa negli Stati Uniti, mentre il francese Corentin Moutet e il giapponese Taro Daniel si sono uniti all’azione avviata nel Regno Unito. Nel dettaglio, gli attori denunciano il “sistema di punteggio draconiano” (che obbliga il giocatore a partecipare ai tornei per costruirsi uno status), “un calendario insostenibile”, con tornei programmati undici mesi su dodici e “il disprezzo per i giocatori” costretti a “subire partite che finiscono alle 3 del mattino”. Devono “giocare con palle diverse da una settimana all’altra”, il che provoca infortuni cronici “al polso, al gomito e alla spalla”, si lamentano. A tutela dei giocatori, vengono contestate anche le violazioni del diritto alla privacy come nel caso dei test antidoping a sopresa: “I giocatori vengono sottoposti (…) a controlli antidoping casuali nel cuore della notte e ad interrogatori” senza un avvocato che li difenda, accusano i querelanti. Di recente alcuni tennisti hanno criticato la clemenza dell’Itia nei casi che hanno coinvolto Jannik Sinner e Iga Swiatek. L’organismo ora è accusato di aver “sospeso i giocatori sulla base di prove inconsistenti o inventate”. Gli attori accusano inoltre gli organi di governo di “sfruttare finanziariamente i giocatori”. Prima di intentare le azioni legali, la Ptpa ha incontrato più di 250 giocatori di tutti i tour – aggiunge la nota – tra cui la maggior parte dei giocatori top 20 maschili e femminili: “Il feedback estremamente positivo è stata una conferma clamorosa, è necessario un cambiamento ora e i giocatori sono uniti nella loro lotta per la riforma“.
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