Jannik Sinner: “Quando vivi momenti difficili sai che non giochi solo, giochi per un’intera nazione”


Jannik Sinner si è goduto qualche giorno di riposo dopo una stagione intensa e complessa, sfruttando un periodo di vacanza che il calendario del circuito raramente concede. Il numero due del mondo ha messo temporaneamente da parte la racchetta per dedicarsi ad alcune passioni personali, tra cui la Formula 1, sport che segue con grande interesse e che rappresenta per lui una vera fonte di ispirazione.
Il 2025 di Sinner è stato un anno emotivamente carico. È iniziato con la conferma del titolo all’Australian Open, è proseguito con la sospensione tra febbraio e maggio per il caso clostebol, quindi con la delusione della finale persa al Roland Garros e la successiva redenzione sull’erba di Wimbledon. In seguito è arrivata la sconfitta nella finale degli US Open contro Carlos Alcaraz, che gli è costata anche la perdita del numero uno del ranking. Il finale di stagione, però, ha restituito la versione migliore dell’azzurro: titoli a Vienna, al Masters 1000 di Parigi – che gli ha permesso di tornare brevemente in vetta al ranking – e il trionfo alle ATP Finals di Torino.

Non sono mancate nemmeno le polemiche, in particolare in Italia, dopo la sua scelta di non partecipare alla fase finale di Coppa Davis a Bologna. Un’assenza che ha diviso l’opinione pubblica, ma che Sinner ha sempre affrontato con equilibrio. In una recente intervista concessa a Sky Sports, il tennista altoatesino ha parlato apertamente del suo rapporto con l’Italia, del valore del lavoro di squadra, dell’importanza delle rivalità sportive e della sua passione per i motori.
Sinner ha espresso con chiarezza il suo sentimento patriottico, sottolineando quanto rappresentare il proprio Paese sia una responsabilità ma anche una spinta emotiva fondamentale: nei momenti difficili, ha spiegato, si avverte di non giocare solo per sé stessi, ma per un’intera nazione. Secondo il numero due del mondo, l’Italia vive lo sport con una passione autentica, che va ben oltre il tennis e coinvolge discipline come il calcio e la Formula 1, ed è un patrimonio di cui andare fieri.

Grande spazio lo ha riservato anche al ruolo del suo entourage. Per Sinner, avere accanto un team e una famiglia capaci di dire la verità, sia nei momenti positivi sia in quelli più complicati, è essenziale. Pur essendo già ai vertici del tennis mondiale, considera fondamentale continuare a circondarsi di persone con forti valori umani, in grado di aiutarlo a crescere non solo come atleta ma anche come individuo.

Parlando di sport in senso più ampio, l’azzurro ha ribadito l’importanza delle rivalità. Gli avversari con cui ci si confronta più spesso diventano, a suo avviso, riferimenti indispensabili per migliorarsi. Le rivalità stimolano il lavoro quotidiano, rendono il percorso più competitivo e aumentano l’interesse del pubblico, contribuendo a rendere lo sport più coinvolgente.

Infine, Sinner ha raccontato il suo legame con il mondo dell’automobilismo. Amante della velocità e delle auto, ha spiegato di essere molto legato a Kimi Antonelli, dal quale trae ispirazione per la capacità di restare lucido e rapido nelle decisioni anche sotto enorme pressione. La Formula 1 lo affascina per la combinazione di strategia, riflessi e velocità estrema, elementi che, in fondo, ritrova anche nel tennis ad altissimo livello.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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