Francisco Cerúndolo racconta la frustrazione di sfidare Sinner: “Per battere Jannik e Alcaraz devi giocare perfetto… e sperare che loro giochino male”

Il circuito ATP sta vivendo un periodo in cui le gerarchie sembrano molto definite. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz continuano a spartirsi i grandi titoli e a imporre un dominio difficile da scalfire. La maggior parte dei giocatori sta cercando il modo di avvicinarsi al loro livello, ma pochi riescono realmente a competere alla pari. Tra coloro che almeno in passato sono riusciti a impensierire Sinner figura Francisco Cerúndolo, uno dei pochi ad averlo battuto prima della trasformazione definitiva dell’italiano in una macchina quasi perfetta.

Il successo più noto dell’argentino è quello ottenuto agli Internazionali d’Italia 2023, quando eliminò Sinner a Roma al termine di una battaglia intensa. Da allora però lo scenario è cambiato drasticamente: nel 2025 Cerúndolo ha affrontato due volte l’azzurro, perdendo tutti e quattro i set disputati senza mai dare la sensazione di poter ribaltare l’inerzia. In un’intervista, l’argentino ha descritto con sorprendente sincerità la differenza tra il “vecchio” Jannik e quello attuale.

“In 2023 era numero 5 o 6 del mondo, ora non si muove più dal numero 1 o 2. È completamente diverso”, ha ricordato Cerúndolo. “Non ha punti deboli, non ci sono buchi nel suo gioco. A Roma, appena rientrato dalla squalifica, avevo un po’ più di tempo per pensare e creare qualcosa. A Parigi indoor è stato imbattibile: giocavo bene, ma ho perso 7-5 6-1. È frustrante: senti di giocare un buon tennis… e poi vinci un solo game in un set”.
Secondo l’argentino, la forza di Sinner risiede nella sua continuità e nella sua completezza tecnica. “È sempre lì. Serve benissimo, risponde ancora meglio e da fondo colpisce fortissimo. Non ti lascia tempo. Due anni fa fisicamente non era ancora a questi livelli: nei match lunghi poteva sbagliare qualcosa. Adesso non sbaglia nulla”.

Cerúndolo ammette di non avere ancora trovato una strategia efficace per sconfiggere Sinner: “Non ne ho idea. Quest’anno non ci sono riuscito, devo lavorare molto e farmi trovare pronto il prossimo anno”.
La sua riflessione finale fotografa perfettamente lo stato del circuito ATP. “Per battere Sinner e Alcaraz devi giocare perfetto… e sperare che loro giochino un po’ male”. Una frase che sintetizza in modo diretto la distanza attuale tra i due fenomeni e il resto del tour. La stagione 2026 dirà se qualcuno riuscirà a ridurre questo gap o se il dominio continuerà indisturbato.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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