Charlie Robertson, da sparring a Jeddah al sogno Next Gen: l’ispirazione di Andy Murray


Charlie Robertson sta vivendo una settimana particolare a Jeddah. Il 19enne scozzese non è in campo alle Next Gen ATP Finals, ma sta sfruttando l’evento come hitting partner per accumulare esperienza, osservare da vicino i migliori Under 20 del circuito e alimentare le proprie ambizioni future.

Cresciuto avendo come punto di riferimento Andy Murray, con cui ha avuto la possibilità di allenarsi più volte nel corso degli anni, Robertson non ha mai avuto dubbi su quale fosse il livello da raggiungere per arrivare in alto. Essere a stretto contatto con giocatori come Nishesh Basavareddy e Alexander Blockx durante questa settimana gli sta offrendo nuove motivazioni. Come ha spiegato ad ATPTour.com, trovarsi in questo ambiente, accanto a coetanei che ha affrontato nei tornei junior, lo spinge a lavorare con l’obiettivo di tornare a Jeddah da protagonista già nel 2026.

Durante l’evento, Robertson ha ritrovato avversari e conoscenti dei tempi giovanili, tra cui Nicolai Budkov Kjaer, che lo aveva eliminato in semifinale allo US Open junior lo scorso anno e che nel 2025 ha compiuto un salto importante conquistando quattro titoli Challenger. Un esempio che lo scozzese osserva con attenzione, così come il percorso di Rafael Jodar: lo spagnolo era sparring partner a Jeddah dodici mesi fa e, partendo da una classifica molto arretrata, è riuscito in una sola stagione a guadagnare oltre 700 posizioni e a qualificarsi per il torneo.

Robertson, che il mese scorso ha raggiunto la sua prima semifinale Challenger in Egitto, sente di essere sulla strada giusta. Studiare il funzionamento di un evento di questo livello e vedere quotidianamente all’opera i migliori giovani del circuito rappresenta per lui un’esperienza formativa, utile per capire cosa serve per compiere il salto di qualità.

Il suo rapporto con Andy Murray resta centrale nella sua crescita. Il tre volte campione Slam è una fonte costante di consigli, diretti e sinceri, che Robertson considera preziosi. Nel corso dell’ultimo anno, il giovane scozzese ha avuto anche modo di allenarsi con Carlos Alcaraz al Queen’s Club, un’esperienza significativa, seppur diversa da quella vissuta quando condivide il campo con i fratelli Murray, simboli del tennis britannico e scozzese.
Un altro elemento di continuità con il suo idolo è la presenza di Matt Little, storico preparatore atletico di Murray, che ora segue anche Robertson nel suo percorso di sviluppo fisico. Un supporto che il 19enne considera fondamentale.

Circondato da esempi concreti e da un ambiente altamente competitivo, Charlie Robertson sta trasformando questa esperienza a Jeddah in un’occasione di crescita. Le Next Gen ATP Finals, per ora osservate da vicino, rappresentano un obiettivo sempre più realistico per il suo prossimo futuro.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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