Il numero uno del mondo ha parlato in conferenza stampa a Cincinnati rassicurando i tifosi: “Il gomito non fa male, l’idea della manica mi era piaciuta a Wimbledon, dà un po’ di stabilità in più”. Ricaricato dopo la vacanza: “Mi sono preso un po’ di tempo per me ma ora la stagione americana è importante”. Sul reintegro di Ferrara: “E’ già stato detto tutto”. Il torneo dal 7 al 18 agosto live su Sky Sport e in streaming su NOW
IL TABELLONE
Il rientro ufficiale in campo per un match è previsto della notte italiana tra sabato e domenica, ma l’attesa per il debutto di Jannik Sinner al Masters 1000 di Cincinnati è già altissima. Lo dimostra la folla di giornalisti alla conferenza stampa del numero 1 al mondo nella città dell’Ohio. D’altronde l’italiano deve difendere la vittoria e i punti dello scorso anno sul cemento statunitense, in vista dell’ancora più importante Us Open. Le immagini del primo allenamento con la vistosa fascia elastica al braccio destro hanno fatto temere un riacutizzarsi del problema al gomito, occorsogli dopo una caduta nel match quasi perso con Grigor Dimitrov a Wimbledon. Ma è lo stesso Sinner a rassicurare: “Il gomito non fa male, ma mi piace la sensazione che dà la manica – risponde a chi gli chiede una spiegazione – Dà un po’ più di stabilità nell’impatto con la palla. L’avevo usata anche a Wimbledon e mi era piaciuta”.
Inevitabile la domanda sul rientro nel suo team del preparatore atletico Umberto Ferrara. Il tennista azzurro però taglia corto. E’ una vicenda che si è messo alle spalle: “Penso che sia stato già detto tutto con il comunicato ufficiale – dice – quindi non c’è altro da aggiungere”. L’altoatesino appare sereno e sorridente. Segno che la lunga vacanza lo ha sicuramente ricaricato, almeno dal punto di vista psicologico. “Mi sono preso un po’ di tempo per la mia famiglia, gli amici, le persone più importanti – sottolinea – Ma ovviamente sono tornato ad allenarmi per essere pronto per la stagione americana, che è davvero importante”.
Il rientro arriva dopo il successo di Wimbledon, non scontato. “Tornare in campo e riuscire a esprimere questo livello di gioco dopo quello che era successo nello Slam precedente, a tratti ha sorpreso anche me – ammette il campione azzurro – Quindi sono molto contento, arrivo con quella spinta”. Serviranno comunque molte energia in quanto il torneo nell’Ohio durerà due settimane. “Ormai sono tanti i tornei così, diventano lunghi – spiega – Ma noi giocatori non possiamo controllare tutto: per i tifosi è bello, perché possono godersi due weekend di buon tennis. Se mi chiedete se io preferirei un torneo di una settimana. Sì, come quello di Monte Carlo per esempio, lo preferisco. Ma va bene così”.
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