Paura, Anzi, terrore. E’ ancora spaventato Fabio Di Giannantonio per quanto accaduto nel finale del GP del Qatar, quando ha colpito Jorge Martin che gli è caduto davanti in un punto in cui si viaggiava ad alta velocità. Alla fine non è andata malissimo al campione del mondo coinvolto nell’incidente: ha rimediato 11 fratture alle costole e uno pneumotorace. Niente, calcolando che la sua stessa vita era rischio. “È stata la scena più brutta della mia vita”, ha detto senza giri di parole il pilota VR6, che ha fatto il possibile per evitare il collega senza però riuscirci.
“Mi sono trovato il suo corpo davanti in un punto in cui andiamo a 160-180-200 km/h – ha detto Di Giannantonio – non avevo la possibilità di andare da nessuna parte e così l’ho colpito. A fine gara mi sono fermato subito davanti al suo box perché volevo sapere come stava e mi hanno detto che stava ‘bene’. Mi è venuta la pelle d’oca, è stata la scena più brutta della mia vita. Sono rimasto un po’ sorpreso dal fatto che non avessero esposto la bandiera rossa perché lui è rimasto in pista per qualche giro, ma poi alla fine non è stata necessaria. Ho continuato a spingere per tutta la gara, ma non riuscivo a smettere di pensare a lui, perché avevo paura”.
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