Come spesso accaduto nelle prime quattro edizioni, la gara sul circuito di Jeddah ha regalato intensità e diversi spunti di riflessione. A cominciare dal secondo successo consecutivo di Oscar Piastri, che si lancia in testa alla classifica e assume i gradi di capitano della McLaren. Ennesimo capolavoro di Verstappen, secondo e costretto a pagare dazio una penalità in avvio di corsa, che gli impedisce di vincere la gara. La vera star di serata, però, è Charles Leclerc: il monegasco regala il primo podio alla Ferrari, al termine di una gara clamorosa per ritmo e gestione delle gomme. Le vere delusioni del weekend sono proprio Norris e Lewis Hamilton: l’inglese della McLaren spreca nuovamente il potenziale della sua macchina con il grave incidente nel Q3, costringendolo alla rimonta. Il sette volte campione del mondo, invece, risulta ancora ben lontano dai ritmi del compagno di squadra. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Arabia Saudita.
La SF-25 è una macchina stranissima, incapace di avere continuità e dare garanzie. Ma questo, Charles Leclerc non lo sa. Il monegasco tira fuori una gara d’antologia in Arabia Saudita, costruendo un capolavoro di ritmo e costanza. Parte in sordina, ma dopo il primo quarto di gara inizia a inanellare dei giri clamorosi, garantendosi un vantaggio di gomma che gli permette, dopo la sosta, di prendersi un podio tanto insperato quanto meritato. Se avesse una macchina credibile, la sua candidatura al mondiale potrebbe essere davvero fortissima. Ma ciò non cambia una sostanza: Charles ha una qualità sconfinata. Eroico.
Alla fine, la superiorità della McLaren è meno accentuata di quel che possa sembrare. Ma nonostante questo, è tangibile. E fino ad ora, l’unico a dimostrarla è stato Oscar Piastri. L’australiano non si lascia sfuggire l’occasione e centra la seconda vittoria consecutiva, la terza stagionale, e si prende la leadership del mondiale. Al culmine di una corsa di grande lucidità, senza particolari rischi, un po’ alla Iceman dei bei tempi. Dall’altra parte del box il compagno di squadra continua a combinare pasticci uno dietro l’altro. Lui, invece, senza troppi fronzoli, fa i fatti. E per questo, è da considerarsi il nuovo capitano della McLaren. Strada tracciata: il mondiale è nel mirino.
La Red Bull non ha chiaramente il livello delle altre tre macchine in corsa per il titolo, ma ha sicuramente il pilota migliore di tutti. Max Verstappen è sinonimo di talento: prepara l’ennesimo capolavoro con una pole position strabordante, ma poi “rovina” tutto con una penalità rimediata in partenza nel duello alla prima curva con Piastri. Nel ritmo medio dimostra di poter vincere la gara, ma i 5 secondi di penalità gli impediscono di fare l’ennesimo colpaccio. Ma se avesse una McLaren a sua disposizione, vincerebbe il mondiale a luglio.
Per un motivo o per un altro, fino ad ora la Williams non aveva ottimizzato del tutto il potenziale che teoricamente dovrebbe avere, con entrambi i piloti. In Arabia Saudita, invece, sia Albon che Sainz colgono un piazzamento in zona punti, al culmine di un weekend solido e senza sbavature. Soprattutto lo spagnolo lancia un segnale di ripresa, dopo un inizio di stagione molto complicato, togliendosi peraltro la soddisfazione di chiudere in qualifica davanti a Hamilton (di nuovo). Il responso è arrivato: il quinto team della griglia è la Williams.
Il periodo di ambientamento dopo un decennio trascorso con lo stesso team, alla guida della stessa macchina, era quasi scontato. Ma le difficoltà di Lewis Hamilton nel suo primo periodo in Ferrari vanno ben oltre quelle immaginate. Anche in Arabia Saudita l’inglese paga un distacco abissale dal compagno di squadra, dimostrando le solite problematiche nel saper accendere le gomme e ottimizzare il pacchetto aerodinamico della SF-25. Urge un’inversione di rotta, o i dubbi inizieranno ad aumentare in modo esponenziale.
Non è accanimento, o ancor peggio questione personale. È che proprio Lando Norris non fa nulla per dimostrarsi adeguato al contesto in cui si trova. Una McLaren così superiore alla concorrenza non è così scontato che possa andare avanti per tutta la stagione, e nonostante ciò lui non riesce proprio a concretizzare nulla. L’incidente a inizio Q3 la dice lunga sul reale valore di un pilota mediocre, non costante e che non ha alcuna credenziale per poter ambire a vincere il titolo mondiale. Semplice, molto semplice.
Fonte: https://www.circusf1.com/2025/04/gp-arabia-saudita-f1-2025-le-pagelle-leclerc-mostruoso-piastri-alla-raikkonen-norris-inadeguato.php
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