Ha alzato la mano è ha detto: “ci sono anche io”. Lando Norris ha vinto il Gran Premio del Principato con una gara splendida, caratterizzata da una gestione chirurgica dei momenti critici. Il tutto in un’edizione che per la prima volta prevedeva le due soste obbligate.
Certo, non è una novità che a Monaco il Gran Premio si decida al sabato, e che l’avversario numero uno – più che le altre macchine – sia il tempo su giro.
Ma è quantomeno curioso che a spuntarla sia stato proprio lui, Lando.
Non un iceman come il giovane compagno di scuderia Piastri o un killer come quel fenomeno di Max e neanche il miglior qualificatore come Leclerc.
Proprio Leclerc, padrone di casa, e di una macchina non ancora alla sua altezza.
Il monegasco, tra le sue strade, guida in modo diverso: stringe dove gli altri allargano, si allarga dove gli altri stringono. Solo lui sa come. Commovente. C’ha messo il cuore, ma a Monaco per sorpassare neanche il cuore basta. “L’abbiamo persa il sabato”, pure Charles lo sa.
E poi c’è Max, lo squalo di questa Formula Uno, che insegue e spaventa le McLaren, poi in conferenza stampa ironizza, consigliando l’utilizzo delle banane di Mario Kart per rendere più divertente il GP di Monaco, simbolo di una Formula Uno, che molto spesso è proprio Max a rendere vivace.
E a proposito di vivacità, a Barcellona arriva un bivio. Al Montmelò verrà infatti introdotta una nuova direttiva tecnica della FIA, la TD018, che impone controlli più stringenti sulla flessibilità delle ali anteriori e posteriori: un cambiamento potenzialmente decisivo per l’equilibrio del campionato.
L’intervento nasce da quanto osservato a Baku 2024. Lì, sotto i riflettori finì l’ala posteriore della McLaren, una specie di “mini-DRS” con la capacità capacità di flettersi ad alte velocità. Un caso che ha riacceso l’attenzione sulle componenti aerodinamiche flessibili e spinto la Federazione a intervenire con una tolleranza di flessione consentita che passa da 5 a 3 mm.
A Barcellona capiremo quindi chi sarà stato penalizzato – e chi meno – da questa direttiva. E se la scuderia papaya, avvisata con largo anticipo, sarà riuscita a correre ai ripari, ricordando quanto la TD 039 fu una delle concause del calo di un Ferrari, la F1-75, che nel 2022 iniziò la stagione all’attacco del mondiale.
Nonostante la delusione per il secondo posto, a Monaco si è vista una Ferrari finalmente positiva e competitiva, sia in qualifica che in gara – forse per la prima volta in stagione.
Barcellona sarà un po’ la tappa spartiacque: lì capiremo se la Rossa potrà davvero tornare a lottare… o se dovrà rintanarsi, ancora una volta, a inseguire i propri demoni.
Fonte: https://www.circusf1.com/2025/05/f1-monaco-e-papaya-ma-a-barcellona-si-taglieranno-le-ali-a-qualcuno.php
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