Lewis Hamilton è entrato nel paddock del Circuito Gilles-Villeneuve di Montreal con un volto che faceva trasparire un po’ di tristezza: saranno forse i risultati al di sotto delle aspettative oppure le voci su Fred Vasseur (leggi qui) a non far dormire sonni tranquilli al sette volte campione inglese.
Il pilota della Ferrari ha partecipato alla conferenza stampa piloti, in vista del weekend di gara.
“Quella di Montreal è una delle mie gare del cuore”, ha detto Hamilton che poi ha anche aggiunto: “Ho conquistato la mia prima vittoria sull’Isola di Notre-Dame. Ricordo quanto è stato incredibile tagliare per primo il traguardo, e da allora Montreal ha sempre avuto un posto speciale per me.”
Tra le cose che il campione inglese ama di più di questa pista c’è sicuramente il tracciato, ma anche la vicinanza con i tifosi: “Il circuito è emozionante, con i muretti tutto intorno, ma è incredibilmente veloce per essere una pista cittadina e le frenate sono davvero impegnative, ti fanno salire l’adrenalina,” ha spiegato. “Ma quello che amo davvero sono le tribune: qui sono più vicine alla pista che in qualunque altro circuito. Alla curva 10 o alla 2 sembra quasi di frenare tra le braccia del pubblico, ed è una sensazione bellissima. Qui ho sempre sentito un grande sostegno, e ora che corro per la Scuderia Ferrari HP penso che ne avrò ancora di più, anche perché qui c’è una forte comunità di lingua italiana. Stiamo lavorando sodo per regalarci – e regalare a loro – un bel risultato questo weekend.”
Con 19 stagioni di Formula 1 alle spalle, a Hamilton è stato chiesto come pensa sia oggi il debutto nella massima categoria per i piloti più giovani: “È una domanda molto interessante,” ha risposto l’inglese che poi ha anche concluso dicendo: “Penso che ci siano similitudini e differenze tra quando ho iniziato io e oggi. Credo che per un rookie le monoposto di oggi siano difficili da guidare quanto lo era la mia nel 2007. Ma sono anche convinto che allora fosse più semplice la vita fuori dall’abitacolo. I media erano meno reattivi, i social non esistevano, quindi nemmeno gli abusi che spesso ne derivano, e probabilmente c’era più tempo per crescere con calma. In sostanza penso che i ragazzi di oggi siano molto maturi, ma che debbano anche crescere molto in fretta”.
Fonte: https://www.circusf1.com/2025/06/f1-hamilton-montreal-e-una-delle-mie-gare-del-cuore.php
Oltre alle due tappe accorciate, ci sono stati altri e numerosi episodi di protesta in favore della Palestina in quasi…
Tre settimane di allenamenti, primi giorni dedicati esclusivamente al lavoro fisico, poi anche la parte tecnica, nello specifico quella individuale,…
“Banchi è il ct giusto, la strada pare tracciata”. Parola di Gianni Petrucci, numero uno del basket italiano, questi giorni…
Pronti per una nuova stagione, mai come quest’anno ricca di competizioni da giocare e di obiettivi da raggiungere! Il Presidente…
La Nazionale Maschile è arrivata martedì sera nella capitale delle Filippine dove dal 12 settembre sarà impegnata nella ventunesima edizione…
Achille che non si piega. Achille che di fronte alla partita più complicata della sua vita, una leucemia mieloide, ha…