Eternal City Moto Show, dalle Kaido Race alla R NineT: la visione custom di Cherry’s Company

Roma diventa capitale delle due ruote con l’Eternal City Moto Show, in programma il 27 e 28 settembre. Un evento che unisce passione, spettacolo e cultura motociclistica, pronto a trasformare la città in un palcoscenico a cielo aperto. InMoto sarà partner ufficiale della manifestazione e seguirà da vicino ogni istante, raccontando in diretta il Salone e le sue novità. Tra le aree più attese spicca la Workshop Legends, lo spazio dedicato alle Cafè Racer, Scrambler e Special, ideato e gestito dal customizer Andrea “Dopz”, punto di riferimento per gli appassionati di preparazioni artigianali. Qui troveranno posto moto uniche, nate dalla creatività e dal lavoro di officine italiane che hanno fatto del custom uno stile di vita. Per anticipare l’atmosfera dell’evento, abbiamo incontrato alcuni protagonisti.

Dalle Kaido Race alle creazioni in carbonio: Kaichiroh Kurosu di Cherry’s Company porta all’Eternal due nuove R NineT della serie Highway Fighter. Un progetto che fonde storia e futuro BMW, con design scolpito, ricerca sui materiali e l’esperienza dei celebri “Remote Build”.

Eternal City Moto Show al via nel weekend 

Custom senza confini: la filosofia creativa di Cherry’s Company

Raccontaci in breve di te e di come hai cominciato a customizzare moto.
Inizio a modificare i veicoli quando corro nelle Kaido Race, gare su strada con l’auto. Da adolescente metto mano per la prima volta alle sospensioni della mia macchina, per renderla più veloce sulle strade tortuose.

All’epoca studio architettura e mi unisco a una società di progettazione di negozi, inizialmente come designer. Dopo circa due anni decido però di entrare nel mondo delle moto e mi trasferisco in una grande officina di Yokohama. Lì, in un magazzino di montagna pieno di moto abbandonate, passo un anno intero.

Ripensandoci, considero una fortuna iniziare proprio lì: il mio compito è assemblare rottami di moto per ricavarne una nuova. Non sono moto di clienti, quindi posso romperle senza problemi. In quel periodo imparo le basi della manutenzione: perché un mezzo si rompe, cosa può causare un guasto e come ripararlo“.

Che cosa significa creare moto per Cherry’s Company?
Nel mio processo creativo ci sono due strade: partire dal design e adattare materiali e tecniche per realizzarlo, oppure lasciarmi guidare dai materiali e dalle tecniche che voglio usare. La modellazione in resina, fibra e carbonio amplia enormemente le possibilità espressive.

La special in carbonio su base BMW HP2 Sport, esposta allo Yokohama Hot Rod Custom Show 2022, nasce dal design. Il progetto prevede sovrapposizioni delle parti esterne: in quel momento non do priorità alla tecnologia del carbonio sottovuoto, ma lo uso soprattutto come materiale estetico. Se non riesco a sviluppare la tecnica, realizzo comunque le forme in lamiera.

Quando lavoro su moto moderne come BMW HP2 o R NineT non posso eliminare sistemi a iniezione, centraline e tecnologie elettroniche, il che rende la modellazione esterna molto più complessa. Per concretizzare il design che ho in mente devo padroneggiare non solo lamiera e saldatura, ma anche resina e carbonio, aumentando così la libertà creativa. È un approccio molto diverso dai chopper vintage, dove stile e proporzioni sono già in gran parte definiti.

Se inizio a personalizzare moto elettriche, nascono nuove idee. Per risolvere i problemi specifici delle elettriche serviranno tecnologie, materiali e approcci mai considerati prima nella customizzazione“. 

Highway Fighter: il carbonio secondo Cherry’s Company

Che cosa presenti all’Eternal?
Le BMW R NineT Highway Fighter No.23 e No.29

Cosa ti ha ispirato per questa moto?
La Highway Fighter nasce nel 2014, all’interno della collaborazione con BMW Motorrad sulla R NineT. In quell’occasione studio la storia del marchio e immagino di essere un designer BMW, cercando di creare una moto ponte tra passato e futuro. Una delle principali fonti di ispirazione è la BMW 750 Kompressor del 1935, che stabilisce il record mondiale di velocità. Da allora costruisco quasi 30 esemplari della Highway Fighter, aggiornandoli di volta in volta. Questa No.29 è l’ultima evoluzione”. 

Qual è stato il momento più difficile nella realizzazione della moto che porti?
La No.23 e la No.29 le assemblo personalmente in Svizzera: produco i pezzi in Giappone, li spedisco e poi li monto sulla base R NineT. Assemblare così lontano dalla mia officina è molto complicato, ma grazie ai numerosi ‘Remote Build’ e all’esperienza accumulata, oggi questo processo è una delle caratteristiche distintive di Cherry’s Company“.

Eternal City Moto Show, Officine Rossopuro: trent’anni di passione che diventano pezzi unici


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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