Belinelli ospite di Cattelan a “Hot Ones” su RaiPlay: la Nba, Bryant, Stallone

TORINO – Il campione di basket Marco Belinelli è il prossimo ospite di HOT ONES, il programma tratto dalla serie statunitense di grande successo condotta in Italia da Alessandro Cattelan,  e da venerdì 7 marzo su RaiPlayConsiderato tra i migliori giocatori di basket del nostro Paese, Marco Belinelli è il primo e unico italiano ad aver vinto un titolo in Nba. Il cestista, attualmente capitano della Virtus Bologna,  ha accettato la sfida di raccontarsi davanti a dieci alette di pollo condite con salse progressivamente sempre più “hot” che aiutano ad abbattere ogni ritrosia e diffidenza, con reazioni spesso divertenti e sempre imprevedibili. 

Ecco il botta e risposta Belinelli-Cattelan

Sull’esordio della sua carriera: «Ho cominciato a giocare nelle giovanili della Vis Persiceto, squadra del paese dove sono nato, all’età di sei anni. E a chiunque mi chiedeva cosa volessi fare da grande rispondevo il giocatore di basket e giocare in NBA.  Riuscirci è stata un’impresa! Negli Stati Uniti mi hanno dato il soprannome di Pokerface per la mia capacità di nascondere le emozioni».

A proposito dei tiri da tre, i suoi punti forza, dice: «L’allenamento e la ripetizione di un esercizio sono fasi importantissime. A questi si aggiungono il talento, la voglia di lavorare tanto e impegnarsi per molto tempo; fare 250 o 300 tiri al giorno mi ha aiutato a perfezionare il mio tiro e quelli fuori equilibrio, su una gamba o tutto storto. Quando ero piccolo volevo assomigliare a Kobe Bryant e Michael Jordan e cercavo di imitarli».

E sul turning point della sua carriera riconosce: «La partita che mi ha messo sugli occhi di tutti, americani compresi, è stata quella dei mondiali con la Nazionale in cui affrontammo proprio gli Stati Uniti. Ho fatto una partita giusta, tipo 25 punti. Dopo questa partita mi dicevano che avrei potuto giocare in NBA, nonostante fossi un giocatore della Fortitudo. Ma ero fisicamente molto magro e dovetti prendere dieci chili di muscoli per potermi confrontare con giocatori tosti».

Belinelli l’americano, tutto sulla sua Nba

L’esperienza americana: «Avevo 20 anni quando andai negli Stati Uniti per la prima volta e avevo una grande paura. Quando sono stato scelto nei Golden State a San Francisco, io non sapevo neanche dove fosse… I primi anni nei Golden State sono stati duri, i primi due anni e mezzo non giocavo. Poi sono andato a giocare a Toronto, non avevo avuto molte possibilità di farmi vedere prima. È stata molto dura: vivevo in palestra e facevo tanti allenamenti. Le persone care, i miei affetti, sono stati importanti per non farmi mollare». Fino al titolo Nba: «Me ne sono reso conto dopo un’intervista quando per la felicità mi misi a piangere. Nella mia testa pensavo a tutti i momenti difficili della mia carriera, tra cui i primi due anni nei Golden State e anche a Toronto».

Quanto manca al ritiro? «Vediamo come finisce questa stagione, mancano ancora 4-5 mesi, poi dovrò iniziare a pensare se è arrivato il momento di continuare o meno. Ci sono molte cose da considerare: io vorrei finire con quello che sono, cioè un giocatore, e non con un lento declino. Se vedo che il fisico mi manda qualche segnale e inizia a mollare lo accetterò e andrò avanti. Per ora non c’è una data e non ci sto ancora pensando… Come mi è difficile pensare se vorrò o meno rimanere nel mondo della pallacanestro, perché potrà capitare di tutto».

E per finire, un film sulla tua vita? «Se dovessero fare un film sulla mia vita vorrei che a interpretarlo fosse Sylvester Stallone».

A “Hot Ones”, come nella versione statunitense del programma che è stato un grande successo ed d è giunto alla sua venticinquesima edizione, i protagonisti dello show – personaggi del cinema, della Tv, dello sport, della musica e dei social media – vengono intervistati dal conduttore davanti a un piatto di alette di pollo (con un’alternativa vegetariana/vegana) condite con salse progressivamente più piccanti.

“Hot Ones” è una produzione Palomar, a Mediawan Company, in collaborazione con Rai Contenuti Digitali e Transmediali, condotto da Alessandro Cattelan.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket

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