Sarà il braccio destro di Alessio Carraro. E il braccio operativo per quanto riguarda la preparazione atletica: appese definitivamente le ginocchiere al chiodo, Tommaso Pavan è pronto a vivere una nuova avventura all’interno dello staff del Belluno Volley. Sì, perché il regista al palleggio, che la scorsa primavera è stato fra i protagonisti del salto dalla Prima divisione alla serie D, diventa in via ufficiale l’aiuto preparatore atletico. E sarà a tutti gli effetti un uomo di campo, nel senso che seguirà i rinoceronti di A3 durante la settimana e nei riscaldamenti pre-partita.
FOGLIO BIANCO – «Per me è una grande opportunità – afferma il diretto interessato – perché lavorerò a contatto con profili di altissimo livello. In più, la squadra è composta da 14 titolari. Inutile nasconderlo, le aspettative sono elevate. E noi dello staff faremo di tutto per soddisfarle». Pavan si è già interfacciato con Carraro: «È una persona molto aperta. E di grande disponibilità: l’impatto iniziale si è rivelato più che positivo. Di fronte a un professionista che, da anni, lavora a Padova in SuperLega, mi sento come al primo giorno di scuola: con un foglio bianco da riempire. Voglio imparare. E, allo stesso tempo, mettere la mia impronta».
DA FERRARA AL GALLES – Laureato in Scienze motorie, Pavan ha imboccato il percorso da preparatore in ambito calcistico: «Seguivo i piccoli del Belluno. Poi, quando mi sono trasferito a Ferrara, ho utilizzato la parte relativa al tirocinio per collaborare con la squadra di Portomaggiore. A quel punto, una volta conclusa un’esperienza nelle scuole della mia provincia, sono entrato in contatto con l’Università statale di Milano, fino al trasferimento in Galles: nel Regno Unito ho seguito il Bangor City. Quindi, altri due anni in Puglia e, infine, il ritorno nel Bellunese, dove ho contribuito ad avviare il progetto “GiochiAmo”, orientato all’avviamento all’attività motoria dei bambini».
TRENO – Il volley non è una semplice occupazione per Pavan: «È la mia vita da 16 anni. E mi ha permesso di coltivare amicizie che dureranno in eterno. Anche ora che non sono più un giocatore, mi ritengo fortunato perché non lascio quello che è il mio mondo: la palestra. E continuerò a fare ciò che mi piace». La nuova stagione è alle porte: «Il fatto di poter lavorare insieme a Carraro e a coach Matteo De Cecco, che a breve sarà impegnato nelle Olimpiadi, è un treno che passa una sola volta. E intendo sfruttarlo al meglio, dando il massimo. Intendo essere la miglior versione di me stesso, ogni giorno».
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