La maledizione è solo un lontano ricordo, il muro dei quarti di finale è stato abbattuto, sbriciolato, ridotto in polvere: l’Italvolley femminile è in semifinale alle Olimpiadi per la prima volta nella sua storia!
Serbia spazzata via in tre set (26-24, 25-20, 25-20), Boskovic oscurata da Paola Egonu (anche se i punti alle fine sono 19 a testa), il nuovo mago Guidetti eliminato dal vecchio saggio Velasco, che ora metterà nel mirino anche ‘Re Mida’ Santarelli perché in semifinale sarà ancora battaglia contro la Turchia.
Tante storie, tante sfide, tante emozioni, un’unica grande gioia tutta nostra, tutta italiana, ma questo traguardo non può e non deve essere l’ultimo. Questa è una squadra in missione!
Buono l’approccio delle azzurre alla gara, poi tra errori in battuta e ricezione permettiamo alla Serbia di mettere la freccia e salutare. L’inseguimento dura per tutto il primo set, poi in vista del traguardo Velasco pesca due jolly, Giovannini prima e Antropova poi, e all’Italia riesce la zampata vincente.
Nel secondo Egonu non sbaglia un colpo (anche in copertura), le azzurre sono ordinatissime in difesa e a muro, la Serbia subisce la pressione del nostro gioco, sbaglia tantissimo e giriamo campo sul due a zero.
Nel terzo scappiamo subito via e non permettiamo mai alla Serbia di riprenderci, recitiamo un monologo a forti tinte azzurre, scriviamo una pagina nuova della nostra storia.
SESTETTI – Velasco conferma lo starting six schierato contro la Turchia con Egonu opposta a Orro, Bosetti e Sylla le schiacciatrici, Danesi e Fahr coppia centrale, De Gennaro libero. Santarelli risponde con Boskovic opposta a Ognjenović, Uzelac e Busa in posto 4, Aleksic e M.Popovic al centro, S.Popovic libero.
1° SET – Pronti via, Paola Egonu saluta pubblico e avversarie con due piazzate in fila, poi sfoderiamo subito grandi difese e mani invadenti a muro. Insomma, il risultato sarà anche di parità (5-5) ma l’approccio delle azzurre alla gara è comunque quello giusto. Il problema è solo uno, che la Serbia non sta a guardare e batterci le mani, anzi: 5-7, 7-10, 8-12 e Velasco ferma il gioco.
L’Italia approfitta di un paio di errori avversari (compresa una chiamata errata di challenge da parte di Guidetti) e si riavvicina (15-17), poi Sylla subisce il terzo ace diretto e Velasco la sostituisce con Giovannini.
Altro errore di Boskovic, ace di Giovannini, anche oggi entrata col ghiaccio a scorrerle nelle vene, e parità ai 19. A rubarle la scena, purtroppo, ci pensa subito Uzelac e la Serbia torna avanti di un break (19-21). Doppio cambio di Velasco, Antropova ribalta tutto in un amen (23-22) e alla fine l’Italia chiude 26-24.
2° SET – Altro break delle serbe a inizio secondo set (2-4), ci pensa Egonu con una di quelle diagonali di cui possiede il copyright e un ace in zona di conflitto. Buona serie al servizio di Fahr e allunghiamo di tre per la prima volta nel match (9-6).
Pasticci da una parte e dall’altra, fase confusa per entrambi gli attacchi, ma il pallino del gioco resta in mano alle azzurre con Egonu ora assoluta protagonista (9-8, 11-8, 14-10). Troviamo ottimi punti anche al centro con Danesi e Fahr, dall’altra parta Boskovic ancora non carbura dai nove metri e si fa stampare anche un murone da Sylla (18-13).
In attacco, in difesa, a muro, l’Italia continua a mettere grande pressione alle avversarie e alla fine il 2-0 si materializza con lo score finale di 25-20.
3° SET – Nel terzo la Serbia continua ad arricchire la sua galleria degli orrori, l’Italia ringrazia e continua a spingere (6-2). Boskovic decide che forse sarebbe il caso di iniziare a giocare, ne piazza due di ottima fattura (7-5) ma dall’altra parte della rete a risponderle per le rime ci pensa Paola Egonu: 9-5 e Guidetti chiama timeout.
Danesi arricchisce la sua collezione di targhe prendendosi anche quella di Tijana, Egonu la imita su Uzelac e il gap si fa pesante (12-6). Buon per noi, ora però chiudiamola e iniziamo a riscrivere questa maledetta storia olimpica al femminile.
Ci rilassiamo un attimo, loro ne recuperano due (14-10), Paola le ricaccia indietro con un pregevole mani-out. Sylla presa di mira in ricezione, ma ora le tiene tutte. Facciamo male, malissimo, ancora a muro e piazziamo pure due ace in fila con Bosetti: 18-11, +7, le semifinali sono lì che ci chiamano.
Chiudiamo 25-20, chiudiamo 3 a 0, chiudiamo il capitolo più sgrammaticato della nostra storia e siamo pronte a scriverne un altro. To be continued…
ITALIA-SERBIA 3-0
ITALIA: Egonu 19, Sylla 6, Antropova 5, Fahr 6, Danesi 6, Bosetti 7, Orro 1, De Gennaro (L), Giovannini 1, Cambi, Omoruyi, Lubian. All. Velasco
SERBIA: Boskovic 19, Uzelac 7, Ognjenović 3, Busa 8, Lazovic, Aleksic 4, Lozo 5, S. Popovic (L), Drca, Stevanovic 1, M. Popovic 1, Milenkovic. All. Guidetti.
Arbitri: Mokry Juraj (SVK), Rene Karina Noemi (ARG)
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