Non si ferma la campagna acquisti del presidente Fabrizio Ruggiero, che si assicura uno dei talenti più promettenti di posto 3 in circolazione. Classe 2005, arriva direttamente da Volley Treviso, autentica fucina di talenti destinati a lasciare le proprie orme nelle compagini di categoria superiore che ambiscono a traguardi prestigiosi. Già Campione d’Italia U18 a Tbilisi in Georgia, Mattia Filippelli è pronto a spiccare il volo nel mondo dei professionisti, con grande sacrificio e abnegazione.
Partiamo da luglio 2022, dove hai conquistato da titolare l’Europeo U18 vincendo tutte la partite fino al 3-0 in finale sulla Francia. Che emozione è stata ed in che cosa un’esperienza simile ti ha migliorato sotto il profilo tecnico e umano?
“È stata una grandissima esperienza. Indossare la maglia azzurra e rappresentare il proprio paese facendo quello che ami, è sempre un’emozione indescrivibile. Abbiamo fatto un grande percorso: non eravamo tra le nazionali favorite, ma abbiamo fatto una grande competizione giocando di squadra. Tutto questo ha fatto la differenza, ed è stato fantastico portare a casa quel titolo”.
Com’è nata la trattativa con Sorrento e cosa ti ha convinto del progetto che ti è stato presentato?
“È iniziata a partire dalle Finali Nazionali. Mi è piaciuto subito il progetto, strutturato anche per la valorizzazione di noi giovani. Mi è stata data una grande opportunità, e sono davvero onorato di far parte di questa società”
Dopo Treviso, prima avventura in Serie A3 e a tanti km da casa. Quali sono le tue ambizioni e aspettative?
“È vero. Sarà un’esperienza importante in una realtà nuova, e sono sicuro che mi aiuterà molto non solo sotto il profilo professionale, ma soprattutto umano. Sono davvero entusiasta, non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione, e ripagare sul campo la fiducia che mi è stata data”.
Descrivi un po’ le tue caratteristiche, che tipo di centrale sei?
“Mi ritengo un centrale abbastanza completo sotto tutti i fondamentali. Il mio punto di forza è il muro: non ho grandi centimetri, ma ho salto ed esplosività”.
Quanta voglia c’è di conoscere l’ambiente e un pubblico che sa essere il settimo uomo in campo?
“In tanti mi han parlato del PalAtigliana, e dell’ambiente caldissimo che sanno creare i tifosi. Non vedo l’ora di provare sulla mia pelle tutto il loro affetto in questa prima esperienza da professionista. Sarà bellissimo scoprire gli angoli più belli della città e conoscere i nostri supporters”
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