Le pagelle della Supercoppa Fineco: voti alti per tutte, sottotono solo Danesi e Lanier

La pallavolo è quello sport dove si gioca 6 contro 6, ed alla fine vince la Prosecco Doc Imoco Conegliano. La squadra allenata da Daniele Santarelli supera in rimonta per 3-2 una combattiva Numia Vero Volley Milano (che deve fare a meno di Paola Egonu) e mette in bacheca l’ottava Supercoppa della sua storia, confermando quella fama di cannibale che le permette di alzare ogni trofeo in Italia dal 2019.

Da maggio di quell’anno infatti non c’è alcuna competizione nazionale che sia stata vinta da un’altra squadra, e questo offre la misura della grandezza dell’epopea della compagine gialloblù, che si conferma ancora una volta quella da battere.

Ma veniamo alle pagelle per scoprire le migliori e le peggiori dell’evento che ha dato il via alla stagione 2024-2025 di pallavolo femminile.

foto Rubin – Zani / LVF

Joanna Wolosz .
Qualora servissero controprove, l’alzatrice polacca dimostra una volta di più di essere fondamentale come nessun’altra per Conegliano. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dalle partite: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che non si lasciano intimorire dal buon sistema muro-difesa di Milano. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione da vera capitana (per lei anche 3 punti di cui 1 block).

Isabelle Haak .
Per una volta il premio MVP non è suo. Non che abbia giocato male (20 punti), ma abituati a standard elevatissimi un 35% con 4 errori e 4 muri subiti suona un po’ strano. Ormai ci siamo fatti la bocca buona… L’opposta svedese comincia il match con due set non eccezionali (37% e 38% di positività), lo continua calando (18%), ma è decisiva nella volata della quarta frazione (50%). Probabilmente, in alcune circostanze cerca soluzioni particolarmente difficili, aumentando un po’ il proprio tasso di errore ed anche al servizio tira sempre a tutto braccio, incurante dei rischi, raccogliendo meno del solito (1 errore e 0 ace).

Gabi .
Non sarà stata dominante come ci si aspettava alla vigilia, ma c’è anche la sua impronta nel successo contro Milano. La schiacciatrice brasiliana in attacco se la cava abbastanza bene, chiudendo con 16 punti e il 43% di efficacia. Numeri interessanti per il ruolo, pur essendo annacquati da 2 errori e 4 muri subiti. Nulla di drammatico, soprattutto se si considera il suo contributo in ricezione: destinataria di 30 servizi avversari su 84, ne serve alla sua palleggiatrice il 56% in maniera precisa e il 40% perfetta (da segnalare, però, 6 ace subiti).

Khalia Lanier .
Lontana dalla forma migliore, non riesce a tenere testa alle avversarie producendo solo 2 punti e non svolgendo al meglio il suo compito di martello. Così, nonostante una buona prova in ricezione (66% di ricezione positiva e 41% di perfetta), viene sostituita da Lukasik.

Martyna Lukasik .
Alzino la mano quanti alla vigilia della partita avrebbero scommesso sulla schiacciatrice polacca in versione “coniglio dal cilindro”. I suoi meriti aumentano esponenzialmente se pensiamo quale ingrato compito coach Santarelli le affibbi: sostituire Lanier nel momento più difficile per le venete. Martyna non sente pressione e riesce a mettere in campo una prova di lucidità e carattere (9 attacchi vincenti, 1 muro e un buon lavoro in difesa).

Cristina Chirichella .
Si salva grazie a 3 muri vincenti, un discreto bottino e, dato che quello è il primo compito di una centrale, la sua prestazione sufficiente la porta a casa. Peccato che in attacco le cose vadano meno bene, perché oltre al 41% di realizzazione (5 su 12) spara out una volta e subisce un block (25% di efficienza offensiva). In battuta non raccoglie ace, ma almeno non incappa in errori come le accadeva spesso nelle ultime stagioni a Novara.

Sarah Fahr .
La numero 19 gialloblù si conferma una delle centrali più forti in circolazione. A Roma raggiunge un rendimento altissimo (MVP del match), anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei Wolosz, come dimostra il fantastico 73% in attacco su una buona quantità di assist (14 su 19). La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie, ne fanno un vero incubo per la Vero Volley. Poi ci mette del suo a muro (2 punti) e trova anche un ace. A 23 anni sembra aver raggiunto un’affidabilità esemplare.

Monica De Gennaro .
Milano non fa nulla per evitarla al servizio e fa male, perché il libero dell’Imoco serve palloni precisi uno dietro l’altro a Wolosz: 78% di tocchi positivi e 60% di perfetti. In difesa non si ricordano salvataggi clamorosi, ma per un motivo preciso: di palloni ne recupera parecchi, ma lo fa grazie ad un innato senso della posizione, che le permette di toccare tanto senza farsi notare troppo.

Non giudicabili: Nanami Seki, Anna Bardaro.
Non entrate: Merit Adigwe, Marina Lubian, Katja Eckl, Elena Arici.

foto Rubin – Zani / LVF

Alessia Orro .
Se Milano mette in mostra una buona pallavolo nonostante l’assenza di Egonu, parte del merito va sicuramente alla palleggiatrice sarda, che riesce a trasformare in oro qualsiasi tipo di ricezione e gestisce le compagne capendone i momenti e le fasi nel corso delle partite. Poi, come al solito, Alessia risulta preziosa con altri fondamentali: qualche bella difesa, 1 muro e battute insidiose con cui prova a creare scompiglio nel sistema di ricezione veneto (2 ace e 1 errore dai nove metri).

Helena Cazaute .
Strappa un buon voto, perché riesce a creare grattacapi a Conegliano pur essendo schierata nell’insolito ruolo di contromano, e perché il suo 52% di positività in attacco è una percentuale eccellente se consideriamo che deve attaccare quasi sempre con il muro schieratissimo davanti. Vive un passaggio a vuoto solo nella seconda frazione, ma per il resto si dimostra una garanzia per le compagne, una spalla su cui si può contare: alla fine, totalizza 17 punti di cui 2 muri e 2 ace (a fronte di 5 errori al servizio).

Miriam Sylla .
La numero 17 della Vero Volley conferma la qualità di gioco mostrata negli scorsi mesi in nazionale: mette a referto 24 punti con il 42% di positività in attacco (4 errori nel fondamentale), 1 ace e 1 muro, e soprattutto si dimostra molto abile a estrarre dal cilindro bordate sul muro, diagonali strette, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da posto 4 di livello assoluto. Inoltre, in ricezione se la cava discretamente (50% di positività, 22% di perfetta e 1 ace subito), considerando anche che si prende carico di ben 44 tocchi sui 99 complessivi, una mole di lavoro notevole.

Nika Daalderop .
Quando tutto fila liscio dà l’impressione di essere un buon fattore, ma quando il gioco si fa duro non riesce sempre a mettere la palla a terra denotando mancanza di killer instinct (19 punti ma solo 2 nel tie break): alterna colpi ottimi a colpi meno efficaci, insiste tanto, talvolta con poca lucidità (36% di positività in fase offensiva, 3 errori e 2 muri subiti). Inoltre, il suo gioco risente di alcune imprecisioni nei fondamentali di seconda linea (36% di ricezione positiva e 27% di perfetta), che ogni tanto finiscono per condizionare anche le compagne di squadra.

Anna Danesi .
Non fosse per i 2 ace che mette a segno, la prova della centrale bresciana sarebbe gravemente insufficiente, perché in attacco viene servita poco e fatica a mettere la palla a terra (3 su 8) e a muro non porta praticamente nulla alla causa della sua squadra (0 blocks). Va considerata l’attenuante generica legata al fatto che leggere il gioco di Wolosz e bucare il sistema muro-difesa di Conegliano è sempre difficile, ma se l’obiettivo era quello di vincere la Supercoppa, non potevano esserci speranze senza il contributo di Anna.

Laura Heyrman .
La centrale belga è brava a mettere in campo tanta sostanza e la sua prestazione è di ottimo livello. Presente a muro (5 blocks), precisa in attacco (53% di positività, 1 errore e 1 stampata subita), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 13 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua grinta.

Satomi Fukudome .
La caratteristica principale della sua partita è l’impossibilità a rendersi utile, almeno in ricezione, non certo perché non abbia voglia di combattere, ma perché l’Imoco ha la rigorosa consegna di non battere mai su di lei. Basti pensare che tocca appena 15 palloni, gestendone in maniera positiva il 53% e perfetta il 26%. Così deve dedicarsi quasi esclusivamente alla difesa, con ottimi profitti.

Non giudicabili: Lamprini Konstantinidou, Radostina Marinova, Anastasia Guerra.
Non entrate: Elena Pietrini, Hena Kurtagic, Ludovica Guidi, Juliette Gelin.

Di Alessandro Garotta


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/

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