Grottazzolina riporta in Italia Oleg Antonov: “Felicissimo di giocare qui”

Oleg Antonov era un meraviglioso bambino di 8 anni quando suo papà Jaroslav decise, nel lontano 1996, di sposare la causa dell’allora Videx Grottazzolina regalando al piccolo club del territorio fermano una delle pagine più belle della propria storia. Primo straniero della storia del club in Serie A, Jaroslav sbarcò a Grottazzolina all’età di 33 anni ed è tuttora, indiscutibilmente, uno dei giocatori più amati e ricordati dai tifosi grottesi.

Oltre alle valigie e ad uno straordinario bagaglio di esperienza, Jaroslav portò però con sé un bellissimo bambino, che non ci mise molto a legare con gli altri coetanei del paese. E non potrebbe essere altrimenti, visto che nei piccoli borghi ci si conosce tutti.

Da quel tempo di acqua ne è passata davvero tanta sotto il ponte del fiume Tenna, che collega idealmente oltre che geograficamente il territorio di Grottazzolina con i comuni limitrofi. E’ passata una vita, sono passate due vite.

Foto Lega Pallavolo Serie A

E’ così che Oleg e la pallavolo Grottazzolina, soltanto da pochi mesi affacciatasi al fantastico scenario della Serie A dopo tanti tanti anni nelle categorie inferiori, entrano per la prima volta in contatto. Anno 2024, ventisette anni dopo, queste due creature si reincontrano, più mature e consapevoli, e si prendono per mano per compiere insieme un percorso che mai, sinora, in oltre cinquant’anno di storia nessuno aveva percorso: la Superlega.

Eppure, strano scherzo del destino, nonostante sia Grottazzolina ad essere pallavolisticamente la più anziana dei due, è proprio Oleg ad aver maggiore esperienza ai massimi livelli. E per spiegarlo, basta limitarsi ad un solo dato: 137 presenze in nazionale italiana, roba da far tremare i polsi.

Classe ‘88 per 198 cm, nato a Mosca ma cresciuto pallavolisticamente a Treviso seguendo le orme del papà, Oleg Antonov è un vero e proprio pezzo da novanta del volley nazionale, ed il suo arrivo a Grottazzolina aggiunge al suo curriculum una magnifica nota di romanticismo.

Dopo alcune esperienze maturate in A2 (Mantova e Genova) nel 2012 passa un biennio in A1 a Cuneo, dove arriva a disputare la finale di Champions League, per poi spiccare il volo destinazione Francia, dove a Tours vince Campionato, Coppa e Supercoppa. L’exploit gli schiude le prestigiose porte di Trento, dove resta un altro biennio. Nel 2017, dopo aver iniziato la stagione a Vibo Valentia, riceve un’offerta irrinunciabile dalla massima serie turca, trasferendosi nel prestigioso club dello Ziraat Bankasi.

Nel 2018 passa all’Ural, Superleague russa, per poi concludere ancora una volta la stagione in Turchia, stavolta al Galatasaray. Il post pandemia è storia recente, Oleg rientra in Italia e per un biennio gioca a Piacenza, per poi passare nel 2022-23 alla Prisma Taranto. La stagione appena conclusasi la gioca ancora in Russia, al Nova, fino alla chiamata speciale di Grottazzolina, in massima Serie. Questione di cuore, e al cuor non si comanda. Giocatore solido e completo in tutti i fondamentali, nel 2017 viene premiato come miglior battitore in CEV Cup ripetendosi poi alla Grand Champions Cup.

Straordinario anche il percorso in Nazionale, con un esordio curioso, risalente al 2012: è infatti il ct Mauro Berruto, giusto pochi giorni fa ospite a Grottazzolina, ad aprirgli per la prima volta le porte di un collegiale in azzurro. Da lì Antonov diventa un punto fermo dell’Italvolley, e dall’esordio del 29 maggio 2015 in World League arrivano una medaglia d’argento, nello stesso anno, in Coppa del Mondo, oltre ad un bronzo all’europeo. Nel 2016 conquista l’argento ai XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, seguito da un altro argento alla Grand Champions Cup 2017.

Sposato, e padre di tre meravigliosi bambini, Antonov arriverà a Grottazzolina un anno dopo la toccata e fuga del 2023, quando in viaggio per le vacanze verso il sud Italia non mancò di fermarsi nel piccolo centro fermano per salutare gli amici di una vita, visitando anche il palasport.

A fine luglio tornerà ancora, stavolta per restare, perché adesso Oleg Antonov e Grottazzolina hanno un pezzo di storia da scrivere insieme: “


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