Conosciamo meglio Gustavo Cavalcanti, un portoghese in lomellina

GARLASCO – Tra le fila della Moyashi Garlasco spunta nella stagione 2023-24 il nome di Gustavo Cavalcanti Almeida, giovane schiacciatore portoghese classe 2001, sul finire della scorsa stagione in forza alla WithU Verona e in precedenza protagonista di due stagioni nel campionato universitario US.

Gustavo sei il primo portoghese che arriva alla Moyashi Garlasco: ci racconti un po’ della tua infanzia?

Sono nato ad Almada – città portoghese nel distretto di Setúbal, appartenente alla subregione della Grande Lisbona. Ho vissuto lì da quando sono nato insieme ai miei genitori e ai miei fratelli, io sono il più piccolo.

Quando hai iniziato a giocare a volley?

Ho cominciato a 10-11 anni: i miei fratelli giocavano già e mio padre era stato un giocatore professionista.                                                                            

Hai praticato anche altri sport?

Sì, ho sempre fatto sport anche perché i miei hanno una palestra in Portogallo. Ho praticato calcio, pallamano, nuoto e un po’ di atletica.

Sei arrivato qui in Italia lo scorso anno e hai giocato in Superlega a Verona: che esperienza è stata?

Oh, è stato davvero incredibile. Arrivare qui in Italia per giocare in Serie A: finora è stata l’esperienza professionale più bella che mi sia capitata!

Cos’hai imparato in particolare?

Sicuramente a lavorare in modo più professionale: a prendermi cura della nutrizione, del corpo, di ogni singolo aspetto della performance. E poi a livello tecnico molti dettagli che mi hanno sicuramente migliorato.

C’è qualcosa in particolare che ti manca del Portogallo?

Dunque, il cibo decisamente no perché qui si mangia benissimo! Forse un po’ la musica: anche la vostra musica mi piace, ma non riesco ancora a capire i testi al 100%…

E a Garlasco come ti trovi?

Sto benissimo! Sono qui con la mia compagna Clarisse e mio figlio Francisco. È una cittadina piccola, ma dove abbiamo tutto quello che serve: mi piace molto il paesaggio qui.

Che tipo di papà sei?

Mi piace un sacco giocare e divertirmi e come la maggior parte dei genitori cerco di rendere felice mio figlio. Per il momento le cose che gli sto insegnando sono afferrare gli oggetti e tra poco inizierà a gattonare, insomma siamo solo agli inizi.


Fonte: http://www.legavolley.it/rss.asp

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