Una fiducia immensa dopo il match capolavoro. Per potenza e qualità, la migliore partita di sempre tra due tennisti italiani. La sfida tra Sinner e Berrettini rimarrà nella storia. Nei contenuti tecnici e nell’impatto emotivo. Hanno giocato come se fosse una finale, ma per Jannik il percorso è ancora molto lungo e complicato.
A partire da Kecmanovic, il 24enne serbo ex n.27 del ranking mondiale che ha perso i tre precedenti, ma mai disputati sull’erba. Un giocatore completo Kecmanovic, molto tecnico, in grado di giocare dentro il campo e variare il gioco. Per questo Jannik ha lavorato molto nelle ultime ore sulla gestione del recupero. Le quasi 4 ore della battaglia epica con Berrettini sono state durissime sotto il profilo fisico e mentale. Faticoso anche prendere sonno dopo tanta tensione nervosa.
Nell’ultimo allenamento ha provato alcune soluzioni, cominciando a preparare il match contro Kecmanovic, completamente diverso dalla super potenza di Berrettini. Il quale è stato chiaro a fine partita, quando ha accarezzato Jannik e gli ho detto di andare fino in fondo, di andare a vincere Wimbledon. Di sicuro ci proverà con tutte le forze.
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