È emozionante vedere Sinner allenarsi a Wimbledon. Condizione fisica è tornata ottimale, è centrato nei colpi, riempie il campo con una qualità tecnica purissima. Pronto per l’esordio a ipnotizzare la potenza del tedesco Hanfmann, ex n.45 al mondo, già dominato nell’unico precedente giocato a New York.
I brividi qui a Londra vanno oltre. Nel torneo che consegna l’immortalità tennistica, Jannik arriva portando il candore dei suoi valori. Il rispetto degli avversari. La correttezza sempre e dovunque. Anche per questo è una gemma che si incastona alla perfezione con la sacralità e la tradizione di un torneo giunto alla 137esina edizione. Sinner ci arriva dopo 4 tornei vinti su 8 disputati nel 2024, con appena tre sconfitte subite.
La recita nello Slam più prestigioso prevede poi, potenzialmente, altri incroci. Berrettini, Griekpoor, Shelton, Medvedev, Alcaraz e Djokovic. Un tabellone durissimo in cui dovrà cercare di innalzare ogni volta il livello di gioco. L’unica via per arrivare fino in fondo nel torneo che ferma il tempo e cristallizza le gerarchie. Qui, nell’All England Lawn Tennis & Croquet Club, vincono solo i Re del tennis. Uno è italiano e ha 22 anni. Non ci era mai capitato nella storia di avere un n.1 al mondo a Wimbledon. Continuare a sognare si può.
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