Jannik Sinner, anatomia di un fenomeno: ecco come è cresciuto e cambiato nel suo tennis il nuovo numero 1 del mondo. Analizziamo ai raggi X i suoi colpi, la crescita fisica e la tenuta mentale, elementi che gli hanno permesso di salire sul trono del ranking ATP
SINNER N°1 DEL MONDO
È il colpo che ha migliorato di più. Ha calibrato la spinta delle gambe e aggiunto una torsione dorsale più spiccata. Effetto fionda che sfrutta per abbinare la soluzione slice a destra e maggiormente kick a sinistra. Devastante sulla T per vie centrali. Traiettorie e rotazioni sempre più varie capaci di aumentare l’imprevedibilità su tutte le superfici.
Il colpo più potente del circuito. Può colpire winner da qualsiasi posizione. Accelerazioni in grado di raggiungere velocità proibitive. Nell’ultimo anno ha lavorato sulla postura più bassa per aumentare la sicurezza su traiettorie in back e ha aggiunto una maggiore incidenza della leva del polso al momento dell’impatto. Elemento che gli consente sul rosso di trovare l’angolo più stretto per aprire l’ampiezza del campo.
Un colpo eseguito con naturalezza e controllo totale. Un’interpretazione bimane splendida sia nella soluzione incrociata che lungolinea. Riesce a giocarlo a velocità altissima senza mai perdere l’equilibrio nella spinta degli arti inferiori. Pochissimi riescono a tenere la diagonale contro di lui. Nell’ultimo anno è cresciuta la fluidità anche nella soluzione in back. Utile nella maggiore morbidezza che si ritrova ora anche nella smorzata.
I lavori specifici con Cahill e Vagnozzi lo hanno portato ad avere ora molta più disinvoltura nei pressi della rete. È cresciuto nella conoscenza dei tagli e riesce ora ad addomesticare anche le soluzioni basse più complicate e le demivolèe. Giocare anche il doppio gli ha dato più sicurezza, l’addestramento ha fatto il resto. A rete conquista punti sempre più preziosi.
Ha incrementato moltissimo nell’ultimo anno lo sviluppo tattico. La forza straordinaria dei due fondamentali molto ben bilanciati lo ha portato nei Top Ten. Ma per l’ultimo salto di qualità serviva un piano B e, anche, C in grado di cambiare in corsa la strategia in rapporto agli avversari. Questa completezza lo ha portato a una varietà di risorse tecniche in grado di risolvere tante partite attingendo da più dinamiche tattiche. Portandolo a vincere su tutte le superfici.
Negli ultimi 24 mesi ha aumentato i carichi di lavoro con l’attenzione massima rivolta alla prevenzione degli infortuni. Ha messo 4-5 chili di muscoli in più ben distribuiti in tutto il corpo e aumentato la tenuta atletica. La fenomenale squadra intorno a lui, Vagnozzi, Cahill, Ferrara e Naldi, ha gestito alla perfezione il lavoro sul campo e fuori. Un dream team, in cui ha brillato la dedizione e la cultura del lavoro di Jannik e del suo team.
Mostruoso. Più aumentano le difficoltà e più si esalta. Più affiorano i problemi e più li risolve. Resiste alla sofferenza. Trasforma la pressione in opportunità da sfruttare. Saggezza e visione inimmaginabile per un 22enne. Un gigante in grado di fare sentire tutti piccoli piccoli.
Non è una componente tecnica che si impara. È fatta di valori che ti porti dentro. I suoi hanno alla base di tutto. Rispetto ed educazione. Tratta la vittoria e la sconfitta con lo stesso impeto. Per questo i suoi avversari, quando perdono, si complimentano con ammirazione. Erede naturale del fair play di Edberg, l’ex n.1 svedese. Jannik è italiano e scalda ogni volta il cuore di tutti. Il nostro orgoglio nel mondo
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