Sinner: “Alle Olimpiadi per una medaglia e per imparare nuove metodologie di lavoro”

Intervistato da Sportmediaset, il campione degli Australian Open e a caccia del n.2 del ranking, ha parlato delle prossime Olimpiadi: “Andrò a Parigi per provare a prendermi una medaglia, ma anche per conoscere sportivi e metodologie di lavoro”. Tra i suoi obiettivi anche gli Internazionali di Roma: “Quest’anno spero di alzare il mio livello”. E sulla pressione dopo le vittorie: “Non mi hanno cambiato come persona”

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Un 2024 iniziato alla grande, anno dai tanti altri obiettivi per Jannik Sinner. Campione agli Australian Open e successivamente a Rotterdam, successo che gli ha riservato la posizione numero 3 del ranking mondiale, il tennista azzurro prepara il sorpasso a Carlos Alcaraz e riflette sui grandi appuntamenti dei prossimi mesi. Ne ha parlato a Sportmediaset, intervista nella quale Jannik si è soffermato sulle Olimpiadi: “Ovviamente vado lì per provare a prendermi una medaglia. Credo che per il mio futuro sia molto importante conoscere sportivi nuovi e altre metodologie di lavoro, oltre a come mangiano. Avere più informazioni possibili, alla fine siamo gli atleti più forti al mondo. Ecco perché è veramente bello partecipare. Vedremo cosa riesco a fare, ma ovviamente vado per fare un ottimo torneo. Poi vedremo come va”.


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Da Roma a Wimbledon

In agenda anche gli Internazionali di Roma, dove l’ultimo azzurro a trionfare era stato Adriano Panatta nel 1976 (e Raffaella Reggi tra le donne nel 1985): “Nonostante un buon inizio, l’anno scorso non avevo fatto un buon torneo – ha risposto Sinner -. Quest’anno spero di alzare il mio livello. È un bellissimo torneo, la cosa più bella è giocare di fronte a tanti tifosi: quando entri in campo senti un boato bellissimo, sembra quasi ci siano 50mila persone”. Lo stesso Jannik punta a migliorarsi anche sull’erba di Wimbledon: “È una sfida che mi piace, conoscere una superficie un po’ diversa. Devi fare tanta amicizia con l’erba, a volte rimbalza male, a volte scivoli. Ma è sulla terra dove posso migliorare di più: sono sicuro di poter giocarci molto bene“.


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“Il successo non mi ha cambiato”

Un’ascesa impressionante quella del 22enne Sinner, primo italiano di sempre a imporsi nello Slam australiano e primo azzurro dell’era Open a raggiungere il terzo posto del ranking Atp: “La pressione fa parte del gioco, è anche positiva perché significa che sto facendo bene sul campo. Il successo comunque non mi ha cambiato come persona. Sogno di ritrovare quella sensazione di vittoria, ma so quanto siano importanti le cose fuori dal campo: come stanno la mia famiglia e le persone vicine. Alla fine è quello che ti resta”.


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