Secondo Masters 1000 in carriera per Rublev che batte Auger-Aliassime in tre set dopo quasi tre ore di gioco. L’epilogo migliore al termine di un torneo perfetto per il russo che alla Caja Magica ha ritrovato la serenità persa nelle ultime settimane dopo la squalifica a Dubai
L’ALBO D’ORO DEL TORNEO
Da Monte-Carlo a Madrid. Un anno dopo il trionfo nel Principato, Andrey Rublev vince il secondo Masters 1000 in carriera, conquistando il Madrid Open. Il russo ha battuto in finale Felix Auger-Aliassime con il punteggio di 4-6, 7-5, 7-5 in 2 ore e 47 minuti di gioco. Una finale bella ed equilibrata, il giusto epilogo di un torneo martoriato dai ritiri che avevano agevolato il cammino di Auger alla Caja Magica. Il canadese ha lottato, ma non è bastato contro un’ottima versione di Rublev. Il risultato è frutto della perseveranza di Rublo che, nonostante non fosse al meglio fisicamente, è riuscito a rimettere in piedi una partita iniziata male. L’epilogo migliore di una settimana che ha segnato la rinascita di Andrey: alla Caja Magica il n. 8 al mondo (da lunedì tornerà n. 6 ATP) ha ritrovato la serenità smarrita nelle ultime settimane dopo la squalifica a Dubai, mettendo così in bacheca il 16° titolo in carriera, il secondo dell’anno dopo Hong Kong.
La partenza è spedita per Auger-Aliassime, subito aggressivo in risposta. Il risultato è un doppio break di vantaggio e la sensazione della partita in controllo, complice qualche difficoltà fisica di Rublev. Piegato sulle ginocchia sotto 4-1 e 40-0, il russo riesce a recuperare un break di svantaggio, ma non basta per riaprire il set. Nel secondo parziale, però, la musica cambia per il moscovita che sale nel rendimento al servizio. Il set scorre sul filo dell’equilibrio fino al dodicesimo game: Rublev gioca un grandissimo game in risposta e guadagna due palle break che coincidono con i set point. Auger-Aliassime annulla la prima, ma sulla seconda commette un errore forzato. Il terzo e decisivo parziale assume i contorni un thriller, tra interventi medici (uno per Rublev prima dell’inizio del set e uno per i crampi di Auger-Aliassime dopo il settimo game) e la resilienza del canadese che annulla cinque palle break nei primi quattro turni di battuta del set. Come nel secondo parziale, però, ancora una volta ruota tutto attorno al 12° gioco: da 30-30 e in risposta Rublev conquista il match point e chiude con un doppio fallo di Auger.
Sorride Rublev dopo il match, quasi incredulo di quanto fatto: “Nelle ultime settimane perdevo sempre al primo turno, adesso è cambiato tutto – spiega – Negli ultimi quattro giorni non ho dormito, devo ringraziare i medici che sono stati magici. Il merito è tutto loro. Questo è il titolo di cui vado più fiero della mia carriera“.
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