Jannik resterà ancora qualche giorno a Torino, poi prenderà una decisione per il Roland Garros, al via domenica 26 maggio. Si naviga a vista: la situazione viene monitorata giorno dopo giorno. Tutti gli scenari verso Parigi con un occhio anche al ranking
Navigare a vista. E’ il diktat per Jannik Sinner che presto dovrà sciogliere le riserve in vista del Roland Garros, al via il prossimo 26 maggio. E un po’ lo stesso approccio che aveva caratterizzato l’avvicinamento a Roma. La situazione viene monitorata giorno dopo giorno dal team dell’altoatesino, “capitanato” da Darren Cahill e Simone Vagnozzi. Sinner sta proseguendo le terapie al J Medical di Torino – dove resterà ancora qualche giorno – per curare l’anca destra e completare gli ultimi esami, seguito da vicino da Umberto Ferrara (preparatore atletico) e Giacomo Naldi (fisioterapista), gli “angeli custodi” di Jannik in questa fase delicata. Successivamente ci sarà un primo contatto con la racchetta e, se le sensazioni saranno positive, allora Sinner riprenderà gradualmente gli allenamenti. La sua partecipazione al Roland Garros al momento resta in dubbio.
“Vorrei giocare tutti i tornei”, aveva confessato Sinner in conferenza stampa a Roma. Ma l’anca che gli ha impedito di esserci agli Internazionali, gli consentirà di essere a Parigi? Solo se gli esami che ha fatto/sta facendo assicureranno che non c’è rischio di ricadute. Anche in questo caso prevarrà la linea della massima cautela. D’altronde Sinner era stato chiaro qualche giorno fa: “A Parigi giocherò solo se sono al 100%, se c’è mezzo dubbio dobbiamo vedere”.
Solo se gli esami dovessero assicurare che Sinner può giocare senza riaggravare il probema all’anca. La condizione atletica, considerando che Jannik non tocca una racchetta dal 30 aprile (il match vinto a Madrid contro Khachanov, prima del ritiro), non è ovviamente la migliore per giocare un torneo dello Slam 3 set su 5, ma potrebbe trovare ritmo e forma giocando, usando la prima settimana del torneo (i primi turni sulla carta abbordabili) anche come allenamento. E poi c’è la variabile Olimpiadi, ad agosto proprio sulla terra rossa parigina. Sinner vuole partecipare ai Giochi, ma rischia di arrivarci praticamente senza km sulla nelle gambe sulla terra (l’unica occasione sarebbe il torneo di Bastad, che precede l’Olimpiade). Un motivo in più questo per provare a scendere in campo al Roland Garros.
Di sicuro non sarà il ranking Atp a condizionare la sua scelta. Lui vorrebbe diventare n. 1 al mondo sul campo, ma può diventarlo anche senza giocare a Parigi. Il sorpasso su Djokovic è un’ossessione più per tifosi e giornalisti. Dopo l’eliminazione di Nole al 3° turno degli Internazionali d’Italia, i calcoli sono semplici: Sinner può diventare n. 1 al mondo il 10 giugno se Djokovic non raggiunge almeno la finale a Parigi (e Medvedev nel frattemo non vince sia Roma che il Roland Garros). Altrimenti il discorso è rimandato alla stagione sull’erba, dove il sistema dei punti da scartare rende la cosa quasi inevitabile.
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