Gli applausi, la commozione e la consapevolezza che probabilmente quella con De Minaur sia stata l’ultima partita in carriera a Barcellona. Così Nadal ha lasciato il campo a lui intitolato al Reial Club de Tennis Barcelona, dopo il ko in due set contro l’australiano. “Ho giocato questo torneo come se fosse il mio ultimo Godò, anche se non sai mai cosa ti riserva il futuro – ha detto l’ex n. 1 al mondo in conferenza stampa – L’importante era giocare e l’ho fatto”. Nella testa di Rafa c’è un torneo su tutti: il Roland Garros. Il giardino di casa Nadal, lì dove ha vinto 14 volte e dove vuole esserci per l’ultimo saluto. “Proverò a fare un altro step a Madrid, poi a Roma – ha spiegato – Se c’è un torneo per cui vale la pena dare tutto e morire, quello è il Roland Garros“.
Tutto o niente. Questo è il Roland Garros per Nadal che si avvicinerà all’appuntamento di Parigi (in programma dal 26 maggio al 9 giugno) giocando prima a Madrid e poi Roma: “Vado via convinto di aver fatto un passo in avanti – ha proseguito lo spagnolo – Devo darmi la possibilità di lasciare tutto e morire per questo tra qualche settimana, o almeno provarci. Se fossi morto oggi, a livello generale non avrei avuto mai la possibilità di farlo tra poche settimane, quindi devo giocare in base all’obiettivo che ho. A Madrid proverò a far un po’ meglio, a Roma ancor di più...e a Parigi sia ciò che Dio vuole. È il momento di provarci”. Il piano sembra chiaro: lottare ancora e dare tutto fino a Parigi.
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