Sinner vince all’esordio all’Australian Open: nulla di casuale, programmazione e allenamento durante la breve pausa dalla vittoria della Coppa Davis, ma soprattutto tanta voglia di migliorarsi sempre, giorno dopo giorno. La straordinaria normalità di un fenomeno
AUSTRALIAN OPEN, SINNER-VAN DE ZANDSCHULP – LA CRONACA
Buona la prima per Sinner e qualche riflessione. Innanzitutto sulla dote che mi piace di più di Jannik: la sua straordinaria normalità. È arrivato a Melbourne senza modificare di un centimetro la sua umiltà. Si presentava al primo Slam da vincitore della Davis e finalista alle AtpFinals. Aveva già azzerato tutto. Risettato tutto come se dovesse di nuovo dimostrare tutto.
Low profile nelle celebrazioni e solo pochi giorni di riposo post Davis sulla neve di casa prima di ripartire dal sudore sul campo di Alicante. Zero Maldive, Polinesia o dove va di moda farsi vedere. Zero locali di tendenza dove sarebbe stato l’attrazione. Per localizzarlo, la mappatura segnava Alicante, trabajo y sudor. Doppi allenamenti giornalieri. Obiettivo: aumentare la tenuta atletica per essere pronto per il cemento bollente di Melbourne. Asticella alzata per sopravvivere ai 5 set e alle due settimane.
Il test del Kooyong per riprovare la misura dei colpi down under e poi via con il primo Slam. Destinazione Nole in semifinale? Forse. Ma sarebbe più corretto dire destinazione migliorarsi sempre. Giorno dopo giorno. Allenamento dopo allenamento. Perchè Jannik non si allena perchè deve allenarsi. Si allena perchè vuole sempre migliorare qualcosa in più sul piano tecnico, tattico o fisico. Concetto che fa tutta la differenza del mondo.
Nulla è casuale. Come stanotte, Rod Laver Arena, contro un tennista solido come l’olandese Van de Zandshulp. Esordio a Melbourne nel suo primo torneo ufficiale perdendo solo una volta il servizio in tre set. Dentro il match, sicuro, consapevole. Portandosi in campo il segmento di tempo tra il trionfo a Malaga e l’esordio nel 2024 in cui non ha sprecato un giorno per continuare a crescere lavorando. Nulla è stato casuale nella sua programmazione. Nulla è casuale nella testa di Jannik. Nulla è casuale nella straordinaria normalità di un fenomeno.
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