Del Potro continua: “Dopo due mesi di recupero in Svizzera sono dovuto andare di nuovo sotto i ferri. Avrò fatto più di cento iniezioni tra gamba, anca e schiena. Ora non ho davvero più alcuna speranza di tornare a giocare, il mio corpo non me lo permette”. L’argentino torna anche a dove tutto è iniziato: “Quando mi sono operato la prima volta il medico mi disse che sarei tornato in campo in tre mesi, era nel giugno del 2019. Ora non riesco più a salire una scala senza provare dolore”. Il calvario è totale: “Molte volte provo dolore anche mentre dormo, mi giro su un fianco e mi sveglio per delle brutte fitte. È come un incubo senza fine. Ogni mattina mi alzo e prendo dalle sei alle otto pillole, una anche per l’ansia. Alcuni dottori suggeriscono una protesi, altri mi dicono che sono troppo giovane e dovrei aspettare i cinquant’anni”. Intanto la carriera è al capolinea, resta solo l’ultimo match di addio contro Djokovic. Dopo 192 tornei, 22 titoli e 35 finali.
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