Solido, centrato, pochi “fuochi d’artificio” e molta sostanza, con un ritmo a tratti insostenibile e qualche sbavatura solo nel terzo set, quando la partita era già ampiamente sotto controllo. Questo l’esordio stagionale di Jannik Sinner agli Australian Open, nel primo match del torneo sulla Rod Laver Arena, una vittoria in tre set contro Botic Van De Zandschup col punteggio di 6-4 7-5 6-3 dopo 2 ore e 34 minuti di gioco. Un buon Jannik, non scintillante come nel fantastico finale della scorsa stagione, ma è normale e giusto che sia così alla prima partita ufficiale dopo diverse settimane lontano dalle competizioni, tra riposo e molto lavoro su colpi, tattica e fisico. Proprio sul fisico la prima nota sull’azzurro: già dai primi servizi è evidente come abbia lavorato sul rafforzare le gambe, più definiti i muscoli quando carica i quadricipiti nel caricamento del servizio; non un aumento di massa clamoroso, ma è importante vedere progressi nella sua struttura, indispensabili per dotarlo di maggior forza e resistenza.
Sinner ha condotto la partita attento a non esagerare, per trovare i migliori riferimenti e prendere fiducia nei suoi colpi in “assetto da gara”, affidandosi alle sue certezze: risposta aggressiva, progressione dal centro del campo, grande ritmo conducendo lo scambio in anticipo, pronto a scatenare il diritto lungo linea e il rovescio cross. Proprio con queste due soluzioni Jannik ha ottenuto molti punti, mettendo a nudo le difficoltà dell’olandese quando chiamato a reagire violentemente ad un attacco, spostato dalla sua posizione ideale sulla riga di fondo. Fin dai primi scambi è parsa evidente la differenza di intensità e qualità di Jannik rispetto Botic, difficile per “l’orange” rincorrere e rimettere molte palle alla velocità, angolo e pressione dell’altoatesino. Appena Van De Zandschulp non riusciva a fare il punto con servizio o gran botta col diritto ed era chiamato a rincorrere, a lavorare la palla, a scambiare molto, perdeva sistematicamente campo o accelerava a dismisura i tempi dell’attacco, finendo per commettere diversi errori. Proprio il diritto l’ha tradito nei momenti decisivi, perché ha rischiato troppo o perché Sinner – sapientemente – l’ha spesso sfidato sul suo colpo forte, per poi cambiare sul rovescio e prendersi lauti dividendi.
Sinner ha chiuso il match con il 58% di prime palle in campo, non un grande numero. Ha servito bene nel primo set, poi la sua percentuale è calata, ma nei momenti importanti ha servito sempre molto bene. 7 Ace, 26 vincenti e 37 errori, non pochi, ma in alcune fasi è stato evidentemente sotto controllo, ha cercato anche qualche soluzione diversa, non ha dato l’impressione di spingere al massimo del suo potenziale. Ottima scelta per un primo match dell’anno, e con la sensazione di aver un certo margine sul rivale.
Nettamente superiore la sua progressione dalla riga di fondo, ma tutto è partito dal colpo che meglio oggi ha funzionato, e più ha dato fastidio a VDZ: la risposta. Non molte le risposte vincenti, ma tantissime quelle profonde, al centro, che letteralmente non hanno dato tempo all’olandese di aprire e far spazio alla palla col diritto, o l’hanno costretto a retrocedere sul rovescio, aprendo così il fianco alla pressione successivo affondo di Sinner. Interessante vedere nel tennis dell’azzurro come, nonostante fosse in comando dello scambio per la maggior parte del tempo, spesso abbia scelto di colpire all’improvviso un back di rovescio, per spezzare il ritmo dello scambio. Essendo in controllo della progressione, di solito Jannik alza ancor più i giri-motore e finisce per stroncare l’avversario. Invece oggi ha mostrato questa variante che può essergli estremamente utile quando di pura progressione magari non riesce a sfondare. Infatti, una volta rallentato, l’avversario a sua volta tende a giocare un colpo più lento, e qua Sinner è stato velocissimo nel fare un passo avanti ed aggredire a tutta la palla successiva, mettendo in grande difficoltà avversario. Una delle novità annunciate nella off-season da Cahill e Vagnozzi, che vedremo quanto sarà utilizzata ed efficace contro avversari più temibili. Inoltre ha cercato spesso la via della rete e la maggior parte delle chiusure è stata di qualità, sia per tocco che per scelta di tempo.
Esordio Slam e prima partita ufficiale del 2024 ✅
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— Eurosport IT (@Eurosport_IT) January 14, 2024
Un buon ingresso nel torneo per Sinner, apparso piuttosto sicuro e sereno. Ha perso un turno di battuta, improvvisamente, all’avvio del terzo set, ma la sua reazione è stata immediata. Non che l’abbia fatto apposta “a-la-Lendl” (così narra la leggenda, quando lo “zar” si sentiva così forte dal voler testare la sua capacità di reazione), ma è piaciuto come abbia tamponato subito il piccolo passaggio a vuoto, ritrovando i colpi più incisivi e scappando di nuovo al comando.
Il primo match dell’anno, e di uno Slam, racchiude sempre qualche insidia, e Van De Zandschulp non era un esordio facile. Bene aver vinto in sicurezza, in tre set, in controllo. Avanti tutta ora, contro De Jong o Cachin.
Marco Mazzoni
La cronaca
Jannik Sinner inizia ufficialmente il suo 2024 aprendo il programma degli AO sulla Rod Laver Arena, in risposta contro Van De Zandschulp. Sono le 2.14 in Italia. Pochi scambi, ma subito la sensazione che la combinazione di velocità, intensità e profondità dei colpi di Jannik sia difficilmente sostenibile per Botic. Immediata palla break per l’azzurro sul 30-40. Affossa malamente un diritto in rete l’olandese, BREAK e 1-0 se servizio Sinner. Un paio di errori nel suo primissimo turno di battuta stagionale portano Jannik sotto 15-40. Rimedia Jan, inclusa una buona smorzata che sorprende l’orange – che non ama correre in avanti. Con un Ace di seconda palla, 2-0 Sinner. Si avverte un certo margine a favore dell’azzurro, forse anche per questo Jannik cerca l’affondo a rete e qualche soluzione meno usuale. VDZ si aggrappa al suo schema forte, servizio potente e via botta col diritto a tutta. Quando ha il tempo per farlo… la risposta di Sinner è talmente veloce e anticipata che a volte atterra nei piedi dell’olandese, non fa letteralmente a tempo ad aprire dopo aver servito. Questo lo porta ad affrettare i tempi quando può spingere per primo, e rischiare tanto. Botic concede un’altra palla break servendo sul 1-3, la cancella con un gran diritto. Non demorde Jannik, altra eccellente risposta cross, strappa un’altra chance di break ma esagera nello schiaffo a volo dopo essersi aperto il campo. Si salva Van De Zandschulp (2-3), ma il suo “problema” è trovare un gran game in risposta per riaprire il set. Sinner serve tre prime su quattro in campo in quest’avvio, e nello scambio è troppo più rapido nell’arrivare sulla palla e spingere in anticipo, pungendo il lato sinistro del rivale, il meno sicuro. Fantastico il cross di rovescio vincente per il 4-2. Imprendibile. Quasi perfetto Sinner servendo sul 5-4: diritto vincente, Ace da sinistra, solo un doppio fallo per eccesso di spinta, ma dalla riga di fondo comanda, controlla, impone i suoi ritmi. Chiude 6-4 in 45 minuti, condotti dall’inizio alla fine, con numeri addirittura migliori con la 2a di servizio che con la 1a.
Botic scatta al servizio nel secondo set, sente la necessità di fare qualcosa in più, ma il suo tennis è piuttosto monocorde… Se non sfonda col servizio o col diritto dal centro, non ha grandi variazioni. E sulla risposta profonda di Sinner è sempre in crisi, come sulla “stecca” che lo condanna a palla break ai vantaggi. Lo aiuta il servizio, esterno e potente, unica ciambella salvagente in mare per lui assai agitato dalla forza del rivale. Urla “Let’s go” sulla bordata di diritto al centro che gli consente di vincere il primo game. Ha alzato il livello Botic, si difende anche meglio usando pure il back di rovescio per spezzare il forcing di Jannik, ma con pazienza l’azzurro imbastisce e trova il momento per l’affondo. 1 pari. Il set avanza senza scossoni sui turni di battuta, fino al 5 pari. Van De Zandschulp commette un paio di errori, forzati dal pressing di Sinner, che, sul 30-40 alla seconda palla break, strappa il break con uno scambio condotto ad alta velocità e poi improvvisamente cambiato col back, che induce l’olandese a sbagliare. Jannik serve per chiudere sul 6-5, resta solido e concentrato. Il diritto dopo il servizio è perfetto in lungo linea, come lo schiaffo al volo in avanzamento dopo una prima palla esterna. 40-15, due set point. Basta il primo, comoda volée dopo aver attaccato con un buon contropiede. Un set più equilibrato, pronto l’azzurro a capitalizzare un paio di sbavature nel rush finale, al salire della tensione per il rivale. Percentuale di prime palle in campo in calo per Jannik, ma 8 punti rete e scelte corrette nel momento decisivo, quel che conta.
Terzo set, VDZ scatta al servizio, ma è di nuovo la risposta di Sinner fare la differenza. Risponde potente, al centro, non lascia il tempo al rivale di far spazio alla palla e spingere. Botic subisce l’assalto dell’italiano, crolla 0-40, tre palle break da difendere. Una stacca di “Jan”, un Ace, 30-40. Sulla terza regalo di Sinner, che legge la traiettoria con grande anticipo del servizio del rivale, ma la palla muore sul nastro. Con uno schema d’attacco magistrale, nato da un’altra splendida risposta e chiuso con un tocco di volo perfetto, Sinner strappa la quarta chance. Bravo Botic, rischia col diritto e “sfonda”. Resta aggrappato al match con le unghie l’olandese, 1-0. Dopo le chance non sfruttate, arriva il primo passaggio a vuoto di Sinner, con tre errori che lo condannano a sua volta allo 0-40, male l’ultimo rovescio, giocato da fermo, passivo. Improvvisamente, un diritto che svaria via gli costa il break, 2-0 e servizio Van De Zandschulp, senza aver fatto praticamente niente. Immediata reazione dell’italiano, alza il livello e velocità dello scambio, e sul 15-30 trova un tocco sotto rete basso e stretto da cineteca per controllo della palla del corpo. Gli vale due palle del contro break. Basta la prima, ottima accelerazione sul rovescio dell’orange, che non contiene. Contro Break, 2-1 VDZ, ma ora serve Sinner. Nonostante un doppio fallo l’azzurro impatta lo score sul 2 pari, bravo ad aprire bene il campo con il servizio esterno e via colpo dall’altro lato. Botic è di nuovo in crisi nel quinto game, soffre l’aggressività in risposta di Jannik, e come nel primo set accelera i tempi di gioco per non finire in difesa a rincorrere, sbagliando. Orribile il diritto affossato in rete sul 15-40, che lo condanna al secondo break consecutivo e sorpasso Sinner, sul 3-2. Come nel secondo game, altro improvviso calo dell’azzurro, che di nuovo crolla 0-40 al servizio. Annulla le tre chance con attenzione e aggressività (ottimo l’attacco sulla seconda), e con il primo urlo del torneo, a sottolineare la tensione del momento. Forse un piccolo calo fisico che l’ha portato a disunirsi, ma pronto a ritrovare focus ed energia, con tre eccellenti servizi che lo portano avanti 4-2, sostenuto a gran voce anche dagli ormai celeberrimi “carota boys”, giunti a Melbourne. Non sfrutta due palle per il doppio allungo, ma qua è bravo l’olandese a prendersi bei rischi. Sul 5-3 Botic sbaglia un affondo col diritto ai vantaggi, è il primo Match Point per Sinner. Esagera col diritto l’olandese, game set match Sinner, aspetta De Jong o Cachin. Un buon test, primo turno insidioso passato con solidità e qualità. Un buon ingresso nel torneo, con solo la sbavatura del break subito nel terzo set, ma quando ormai la partita era in controllo assoluto. Non sempre ottimo al servizio, ma complessivamente un bel Jannik per essere il primo match ufficiale. L’importante era vincere e farlo con sicurezza. Missione compiuta.
J. Sinner vs B. van de Zandschulp
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