La regia che stacca sui box quando in pista fanno a sportellate è simpatica quanto la sabbia negli occhi, ma per una volta vedere i volti trasfigurati di Carola Bagnaia e Domizia, sorella e promessa sposa di Pecco, ha reso l’idea. Hai voglia a mettere titoli mondiali in bacheca, quelli sono numeri. Quella che resta è l’emozione, fotografare il momento in cui il talento supera la ragione. Valentino Rossi, maestro dell’irrazionale, dell’impossibile che diventa possibile, in quei tre quarti d’ora di gara ha capito cosa stava succedendo, incoronando subito il suo allievo: «Non so se riuscirò a fare qualcosa di bello come hai fatto te, ti sarò debitore per tutta la vita». Normale che dentro ci sia un po’ di sadica soddisfazione per la sconfitta di Marquez davanti a 150.000 tifosi spagnoli ma è bello pensare che mai come ieri, Valentino si sia rivisto in Bagnaia. Pecco non è l’ultimo venuto e lo sappiamo: due mondiali e 20 successi in MotoGP. Veloce, talentuoso, preciso. Gli mancava solo una cosa e non per colpa sua: il confronto a viso aperto. Il primo titolo vinto contro Quartararo su una simil-Yamaha e il secondo contro Martin, per niente pronto a differenza di quest’anno, gli hanno lasciato sì il posto nella storia del motociclismo ma – per gli innamorati orfani di Valentino – sembrava sempre un’incompiuta. Mancava il colpo di fantasia, la lucida follia sempre distante dall’immagine dei ragazzi seri come Bagnaia. Che errore madornale scambiare l’educazione per debolezza. Ieri se ne sono accorti tutti, compreso Marquez: la sicurezza nel primo giro (da settimo a secondo in poche curve), la forza mentale, fisica e tecnica per respingere l’assalto finale di Marc, raccontano che sotto la visiera c’è un altro Bagnaia. Dottor Pecco e Mister Vale. Non solo un campione del mondo ma un talento che nel momento chiave della stagione, giocando fuori casa, sul terreno preferito del suo rivale otto volte campione del mondo, con il pubblico che di sicuro non tifava per lui, ha fatto qualcosa che non aveva mai fatto. E’ argomento per puristi il fatto che Marquez abbia poca conoscenza della Ducati al contrario di Bagnaia, in rosso ormai da anni. Gli ultimi giri di ieri sono invece uno spartiacque: c’è un Bagnaia pre Jerez e uno post Jerez. Il problema sarà di chi (Marquez, Martin, il baby fenomeno Acosta) vuole vincere il Mondiale.
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