Se sarà un successo dipenderà dalla macchina, con tutto il rispetto per la quintalata di record che Hamilton porterà in dote alla Ferrari a partire dal 2025. Ciò non toglie che vedere Lewis a Maranello sia un colpo straordinario per l’orgoglio ferrarista in un momento storico come questo. Perché Hamilton si stava avviando a diventare l’uomo immagine della Mercedes, forte dei suoi risultati, delle sue battaglie civili, del suo impatto su tutto quello che non è strettamente legato al “semplice” risultato sportivo.
Un legame, quello con Stoccarda e Toto Wolff , che sembrava indissolubile. Vederlo cedere al fascino della Rossa, per la Mercedes è la sconfitta delle sconfitte, il figlio che se ne va da casa senza neanche salutare e sceglie di vivere con il vicino antipatico. Tutti sanno cosa è la Ferrari nel mondo, più di tutti lo sanno gli altri team della Formula 1. Che vinca o perda è il riferimento di tutti. Nessun team vince banalmente il Mondiale, tutti vogliono farlo battendo la Ferrari. Ammettendo implicitamente una realtà incontrovertibile: nessuno di loro, vincendo, sarà mai come la Ferrari, anche da perdente come in queste ultime stagioni.
Compresa la Mercedes, che della competizione con Maranello ha fatto il suo mantra. Dominando in pista nel ciclo pre-RedBull, valorizzando cervelli (Costa, Allison solo per fare due nomi) dal passato ferrarista. Ultima mossa l’aver messo sotto contratto il grande talento della Formula 1 del futuro: Andrea Kimi Antonelli. Italiano, con il nome che riporta a Raikkonen, ultimo pilota iridato della Ferrari ormai un’era geologica fa. L’allineamento dei pianeti ha fatto il resto: Hamilton in difficoltà sulla Mercedes delle ultime stagioni da una parte (da qui il rinnovo del contratto di un solo anno con opzione per il secondo, contro i 5 anni chiesti all’inizio della trattativa), la voglia di John Elkann di mettere a segno il colpo dei colpi dall’altra. Così le strade si sono incontrate e già adesso è uno spettacolo. Ne farà le spese un signor pilota, Carlos Sainz, ecco l’unico aspetto spiacevole di questa storia. Per il resto c’è tutto. A parte – ovviamente – la Ferrari vincente. Se la tendenza sarà invertita lo scopriremo presto.
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