L’appuntamento più glamour del mondiale di Formula 1 regala una gioia incontenibile a Charles Leclerc e alla Ferrari, che spezzano la maledizione di Montecarlo e riportano la Rossa sul tetto del Principato. Un week-end perfetto del monegasco, lucido nel tener dietro Oscar Piastri, aiutato anche da un ottimo Carlos Sainz, che completa il fine settimana da sogno per il team di Maranello. In ripresa la Mercedes, deludente la Red Bull, sugli scudi Albon e Gasly, mentre Magnussen ha ormai oltrepassato ogni limite. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Monaco.
Una maledizione infinita, contraddistinta da sfortuna, errori e tanti dolori. Che, finalmente, Charles Leclerc ha spezzato oggi. Sin dal venerdì sulle stradine del Principato si vede un pilota appartenente a una dimensione diversa: cattivo, estremamente aggressivo in ogni curva, sin da subito capace di raggiungere il limite. Il giro da capolavoro in qualifica, che gli vale la pole position, rende la sua gara molto più “semplice”, sebbene l’attenzione (e la tensione) siano a livelli estremi. Un fine settimana perfetto, da consegnare alla storia, come l’urlo liberatorio nel team radio finale. Sorridi Charles, nuovo Re di Monaco.
La Williams e l’Alpine sono macchine decisamente mediocri in questa stagione, ma in un circuito come quello di Montecarlo, dove conta il manico, ecco che vengono fuori le qualità dei piloti. E le qualità di Alexander Albon e di Pierre Gasly sono enormi. Entrambi si conquistano una top-10 insperata alla vigilia grazie a una qualifica eccezionale, portando poi a termine una corsa non priva di insidie. In particolare per il pilota francese, sotto attacco dal “fuoco amico” di Esteban Ocon nel primo giro. Primi, importantissimi punti stagionali per il thailandese, fresco di rinnovo del contratto. Un viatico incoraggiante, per cambiare le sorti di questa stagione.
Spesso criticato per i distacchi incassati da Lando Norris, stavolta Oscar Piastri rovescia le gerarchie e si guadagna un prestigioso podio sulle stradine del Principato. L’australiano della McLaren insidia da vicinissimo Charles Leclerc in qualifica, rischia poi alla partenza nel corpo a corpo con Carlos Sainz ma, alla fine, riesce a conquistare un meritato secondo posto. Al culmine di un fine settimana da veterano, in cui, per una volta, ha chiuso sempre davanti al compagno di squadra. A Woking possono contare su un altro elemento di assoluta qualità.
Al termine delle qualifiche, il primo pensiero di Carlos Sainz è il seguente: “Aiuteremo Charles a vincere la gara”. Detto, fatto: lo spagnolo si comporta da perfetto uomo-squadra, conducendo una corsa in controllo sulle due McLaren, evitando grossi patemi al compagno di box. Certo, la buona sorte ha messo una grossa mano: il contatto nel caotico primo giro con Oscar Piastri aveva compromesso la sua gara, in virtù di una foratura. Ma, dopo la bandiera rossa, la direzione gara lo riporta al terzo posto in vista della ripartenza, e da lì non corre più alcun rischio. Un perfetto team player, fondamentale nella lotta con la Red Bull per il titolo costruttori.
A Brakley sembrano aver trovato una minima direzione incoraggiante da seguire. Dopo le buone sensazioni di Imola, anche a Montecarlo la Mercedes si conferma in crescita, riuscendo persino a chiudere davanti a Max Verstappen con uno dei due piloti (George Russell, 5°). Entrambe le Frecce d’Argento hanno corso con solidità e grinta, utilizzando bene le gomme nonostante una strategia “handicappata” dalla bandiera rossa del primo giro. Timidi segnali di ripresa, a cui ora il team dovrà necessariamente dar seguito.
“Da Imola è iniziato un nuovo mondiale”. Frase che sembra perfettamente azzeccata: la Red Bull si è riscoperta più umana che mai. A Monaco l’andazzo del week-end si intuisce sin dal venerdì: la RB20 fatica enormemente ad adattarsi alle strettoie del Principato, denotando nervosismo e problemi di saltellamento. Due grossi elementi di disturbo mascherati parzialmente da Max Verstappen, che porta la macchina al traguardo con un anonimo (ma meglio di niente) 6° posto finale. Ma la vera livella la fornisce Sergio Perez: 18° in qualifica, poi 16° in griglia, ma costretto al ritiro dopo pochi metri per un terribile incidente con le Haas. Una cartina di tornasole che rischia di mettere in pericolo almeno uno dei due campionati: la Ferrari inizia a mettere il fiato sul collo.
Ha francamente del folle ciò che ha commesso Esteban Ocon nel primo giro del Gran Premio di Monaco. Un vero e proprio “attentato” alla gara del compagno di squadra Pierre Gasly, con un tentativo di sorpasso al limite tra il folle e l’incomprensibile. E dal risultato disastroso per la sua corsa: contatto irrimediabile, che provoca danni al fondo della sua monoposto, impedendogli di ripartire dopo la bandiera rossa. Per sua fortuna, ciò non ha compromesso la corsa del compagno, giunto al traguardo in zona punti. Però, potrebbe aver compromesso il suo futuro nel team: in Canada possibile clamorosa esclusione a favore di Jack Doohan. Fine della corsa?
Vero, tendenzialmente la direzione gara difficilmente sanziona gli incidenti del primo giro, o comunque figli della partenza. Ma stavolta bisognava fare un’eccezione. La carambola provocata da Kevin Magnussen contro Sergio Perez e, indirettamente, contro il suo compagno Nico Hulkenberg poteva avere conseguenze molto più drammatiche. A molti piace il carattere grintoso e coriaceo del danese, ma da qualche gara a questa parte la sensazione è che abbia abbondantemente oltrepassato i limiti. Quando verrà fermato?
Fonte: https://www.circusf1.com/2024/05/gp-monaco-f1-2024-le-pagelle-leclerc-spezza-la-maledizione-grinta-albon-magnussen-incosciente.php
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