Carlos Sainz esclusivo: “Ferrarista per sempre, il mio non è un addio…”

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Fulvio Solms

8 min

●  29.08.2024 ( Aggiornata il 29.08.2024 08:44 )

Gioia e malinconia separate e insieme, un’energia come una sorta di furore, ecco cosa sentirà da oggi Carlos Sainz nel suo ultimo weekend europeo da ferrarista. Calato domenica il sipario su Monza, la Formula 1 se ne andrà verso le mete ritenute più à la page, per rientrare solo fra otto mesi a Imola. Allora Carlitos guiderà la Williams, e sarà tutta un’altra storia. Di questo e altro abbiamo parlato con lui.

Monza è rimasta alla lotta durissima e onesta negli ultimi giri del GP di un anno fa, che vincesti su Charles Leclerc resistendo fin sul podio. Possiamo aspettarci qualcosa di simile?
«Siamo pronti a ripeterci e con qualche probabilità di vittoria in più, ma un anno fa esagerammo un po’».

Cambiò qualcosa tra voi?
«No, scintille ce ne sono due o tre volte a stagione perché siamo entrambi molto competitivi, ma quando capita poi ci troviamo a quattr’occhi, ne parliamo e abbassiamo un po’ il livello di scontro».

In un campionato che non porta ai titoli, quanto è importante per te precedere Charles in classifica?
«Zero, onestamente. Ho finito di pensarci dopo il GP saltato a Jeddah (fu operato di appendicite e sostituito da Oliver Bearman), non è giusto confrontarmi con una gara in meno. Molto più dei punti mi interessa fare il meglio possibile, podi e se possibile vittorie».

Domenica compi trent’anni: la longevità di Alonso e Hamilton rassicura più di quanto preoccupi l’arrivo dei Piastri e degli Antonelli?
«Non penso né all’una né all’altra: mi confronto con me stesso, con la mia velocità, l’energia che sento, la voglia di vincere. E aumentano di continuo: ho davanti a me i miei migliori anni, il bello deve arrivare».

Dopo l’Australia ci sono per te altre gare da vincere con la Ferrari?
«La possibilità c’è ancora! I rivali sono forti, siamo tutti vicini, ci provo. Ma non sempre ti trovi in mano una macchina vincente: è su questo che lavoriamo».

Monza, Baku e Singapore favorevoli alla SF-24: è verità o ci stiamo illudendo?
«Non siamo più veloci di McLaren, Red Bull e Mercedes, ma credo che saremo più competitivi rispetto agli ultimi GP. Se gli sviluppi funzioneranno potremo giocarcela».

In sintesi, cos’hai imparato nelle quattro squadre con cui hai corso?
«La Toro Rosso è stata formazione, con errori di cui avevo bisogno per crescere, alla Renault con Hülkenberg ho sofferto ma ho imparato quanto sia importante l’esperienza, alla McLaren ho imparato a essere leader, la Ferrari mi ha insegnato a vincere».

Charles dice spesso che con Fred Vasseur sono migliorati clima e sistema di lavoro. Sei d’accordo?
«Sì, con lui c’è un ottimo rapporto tra tutti, le responsabilità di ognuno sono chiare. Sta lavorando bene».

La Williams, dove approderai nel 2025, per te che punti a diventare campione del mondo è davvero un obiettivo di carriera?
«Lo è. In passato ho aiutato un team storico come la McLaren a tornare in alto, e ci sta riuscendo: lo stesso percorso per tornare al top vuole farlo ora la Williams. Ha un progetto serio con forti investimenti, anche se gli obiettivi sono di lungo termine. Io ci credo».

Quindi possiamo escludere che sia un passaggio per approdare alla Mercedes


Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/formula-1

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