Tadej Pogacar mette il sigillo sul Tour de France 2024 con un’altra impresa, questa volta sulla salita di Isola 2000. Vittoria di tappa e un distacco abissale tra lui e i due avversari in classifica generale, Vingegaard ed Evenepoel. Un’azione da Super Saiyan in giallo…
IL RACCONTO DELLA 19^ TAPPA – LE CLASSIFICHE
Con la divisa tutta gialla e i ciuffi biondicci che sbucano dal casco sembra un Super Saiyan, uno dei celebri guerrieri di “Dragon Ball”. E in effetti anche oggi Tadej Pogacar ha scatenato la sua inesorabile “onda energetica” sul Tour de France. Tappa alpina con il Col de Vars, Cime de la Bonette (a 2800 metri) e arrivo a Isola 2000 a 2024 metri. E dire che la Visma | Lease a Bike anche oggi ci aveva provato, mandando Jorgenson e Kelderman in fuga, da lontano. Una strategia duplice, da un lato la ricerca della vittoria di tappa, dall’altro la possibilità di avere due alfieri per Vingegaard lì davanti.
Ma la legge della maglia gialla arriva inesorabile anche questa volta. Sulla salita finale Jorgenson parte da solo con oltre 3 minuti sul gruppo dello sloveno. Ai -9 km la progressione di Pogacar che non lascia scampo agli altri due fenomeni, Vingegaard ed Evenepoel. Il super saiyan in giallo recupera secondi su secondi sulla testa della corsa, circondato da bandiere slovene a bordo strada, idolo di una nazione, degli appassionati di ciclismo e di tanti, tantissimi bambini, sorpassa prima Carapaz e poi Simon Yates e quindi mette nel mirino l’uomo della Visma Jorgenson. Ai meno 2 km dal traguardo la maglia gialla raggiunge e saluta l’americano e si invola verso Isola 2000. Si volta ogni tanto, per controllare se Jorgenson resta a distanza di sicurezza (arriverà secondo a 21’’). Negli ultimi metri solo un piccolo accenno del suo proverbiale sorriso, poi dopo aver tagliato il traguardo braccia alzate e inchino “alla Tadej”.
Evenepoel e Vingegaard raggiungono l’arrivo con 1’42’’ secondi di distacco. Ora Pogacar in classifica generale ha 5’03’’ sul danese e 7’01’’ sul belga. Quarto trionfo di tappa in questa Grande Boucle. Mancano due frazioni e poi sarà il suo terzo Tour de France, sarà doppietta con il Giro, dopo aver stravinto Strade Bianche e Liegi ed essere arrivato terzo (in volata!) alla Sanremo. Le salite di oggi le conosceva bene, qui è venuto per allenarsi tra Giro e Tour. Ad aspettarlo la fidanzata e collega Urska Zigart. Un bacio e sorrisi complici di due inseparabili. Anche Vingegaard raggiunge la moglie dopo il traguardo e si scioglie in un pianto tra le sue braccia. Trine Marie lo consola. Il danese non ha niente da rimproverarsi, anzi è quasi un miracolo sportivo la sua condizione dopo l’incidente di aprile. Due facce del ciclismo, si vince e si perde, si ride e a volte si piange, ma la stessa faccia dell’amore. Gioia e consolazione, in fondo sono ragazzi ed esseri umani anche se sembrano marziani, anche se sono a loro modo dei super eroi. Hanno onorato la Grande Boucle. Chapeau.
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