Le finali scudetto si avvicinano e da domani si comincerà a fare sul serio con la prima gara tra Milano e Bologna che anche quest’anno, per la quarta volta consecutiva, sarà la sfida che assegnerà il tricolore. Alle finali si riaffaccerà anche Stefano Tonut, con l’esterno dell’Olimpia che giocò poco durante le 7 gare della scorsa stagione, chiuse con lo scudetto Armani, ma che arriva a questo atto conclusivo forte di grandi prestazioni, di un posto stabile in quintetto e dei recenti elogi di coach Ettore Messina.
Cosa direbbe lo Stefano Tonut di oggi allo Stefano Tonut di 12 mesi fa? «Di non mollare – racconta il diretto interessato – e di continuare sulla strada che aveva intrapreso venendo qui. Sapevo che il percorso sarebbe stato lungo, ma a 29 anni dopo le stagioni vincenti a Venezia avevo messo in conto ogni cosa e rifarei tutto. Fin dal primo giorno qui ho cercato una mia dimensione, un mio ruolo, ma per me è stato anche molto importante trovare la fiducia, della squadra, dei compagni, dello staff e di coach Messina. Penso che questo sia successo sia in campionato, sia in Eurolega. Ora sono contento e fiducioso».
Una fiducia che Milano sembrava aver smarrito dopo la sconfitta all’esordio nei playoff con Trento, da lì però sei vittorie di fila. Cos’è cambiato? «Quella sconfitta ci è servita. Abbiamo preso la classica scoppola. Eravamo tutti delusi, ma allo stesso tempo avevamo tutti la voglia di arrivare in fondo. Da gara 2 con Trento è aumentata anche la nostra consapevolezza e si è visto sul campo dove abbiamo giocato ottime partite sia in gara 3 e 4 a Trento, sia in trasferta a Brescia».
Vittorie in serie per arrivare alla finale annunciata: Milano contro Bologna. Quest’anno con la Virtus che avrà il fattore campo in una serie ridotta e al meglio delle 5 rispetto alle 7 gare della passata stagione. Che finale sarà? «Nelle ultime due stagioni il fattore campo è stato decisivo. Sappiamo che se vogliamo vincere lo scudetto dovremo vincere almeno una volta in trasferta, quindi l’obiettivo è quello. Dovremo entrare subito nella serie, cercando di fare il nostro gioco e la nostra partita. Dovremo fare quello che abbiamo fatto nelle ultime tre settimane: giocare con solidità mentale per 40 minuti. Saranno partite dure e ci aspetta una serie fisica, atletica e nervosa dovremo essere bravi a mantenere la concentrazione».
Dopo aver giocato quasi 80 partite dove si trova l’energia? «Diciamo che sono fortunato perché sono abituato a giocare così tante partite, mi succede da anni ormai. Bologna è nella nostra stessa condizione, sicuramente vincerà chi alla fine avrà più lucidità. Ripeto noi dovremo cercare di “strappare” una partita lì e spostare la serie».
Facciamo il classico giochino delle finali: chi toglieresti alla Virtus? «Sicuramente Belinelli e Sh
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