Contro Virtus Bologna, Reggio Emilia e Brescia si può perdere. Soprattutto quando in estate si è lanciato un nuovo ciclo cambiando mezza squadra. Ma il calendario chiama alla trasferta contro Milano, lanciatissima in Eurolega, seppur affaticata dalla stessa competizione. Ne parliamo con il coach del Derthona Walter De Raffaele.
De Raffaele a che punto è il processo di crescita?
«Abbiamo avuto questo ciclo di partite in cui purtroppo per episodi si è perso. Una se non due sconfitte potevano essere vittorie. Poi in coppa è stato un ottimo percorso, possiamo giocarci primo posto due partite restanti. La nostra è una squadra che deve conoscersi, crescere, imparare. Tanti giocatori sono nuovi nel campionati. Quattro quinti di quintetto sono investimenti, in parte scommesse. Se leviamo Strautins che sta giocando una grandissima stagione, di maturità, gli altri soono Kamagate, Vital Gorham e lo stesso Kuhse che vengono da buone stagioni, ma per fare un salto di qualità c’è bisogno di crescita comune e presa di coscienza. Ci è mancata a volte un’esecuzione, ma ci deve essere cosapevolezza di quello che deve succedere in quei momenti. Serve tempo».
Aspetti positivi ce ne sono.
«La squadra ha grande senso di responsabilità, qualità nel lavoro. Un gruppo deve transitare attraverso questo esperienze . L’obiettivo è formare un gruppo che resti nel tempo. Potevamo sicuramente avere almeno due punti in più e saremmo più tranquilli. Ora c’è Milano. I giocatori matureranno esperienze, Anche Denegri sta provando a passare da guardia a playmaker. Ci sono passaggi di ingenuità di inesperienza»
L’obiettivo è essere pronti per il lancio della nuova arena, fine gennaio.
«Siamo andati al mattino a vederla. È bellissima. Vorremmo capire e sapere a che punto per il nuovo palazzo. Ma lacosa più importante è la purezza di questo gruppo. Si può sbagliare se c’è disponibilità al lavoro che porta a competere».
Impressioni sul campionato?
«Come sempre non c’è una partita scontata. E poi abbiamo due neopromosse che forse per la prima volta da molti anni non lo sono. La Serie A come sempre porta via energie, soprattutto giocando coppe perché rispetto ad altri campionati non ci sono partite scontate. Non ci sono impatti morbidi. Il livello un po’ più alto, ma come sempre è difficile anche perché è un campionato tattio».
Veniamo a Milano
«Arrivano da una grande partita fatta a Istanbul, molto pesante, giocando in maniera solida, Hanno una quadratura importante con due fuoriclasse, Mirotic e LeDay, per non citare Shields. Alla fine anche la scelta di Mannion ha dato equilibrio. Milano è in un momento molto produttivo. Noi dovremo imporre impatto fisico: allo stesso livello puoi giocare, altrimenti è dura. È una partita che però porta stimoli grandi e provare a vincerla».
Si parla tanto di Basile, lasciato da Tortona.
«È successo tutto prima che arrivassi. Ha spiegato bene Picchi, c’erano esigenze diverse tra le parti. Tortona ha fatto la sua offerta».
Gorham sembra un po’ indietro. Il settore lunghi?
«Gorham si sta inserendo, ma ci aspettiamo di più. Luca ha avuto un inizio di stagione molto difficile, ha fatto molto bene, è tornato dalla Nazionale molto positivo. Kamagate incide molto, ma a 23 anni deve maturare. E da Biligha ci aspettiamo contributo elevato».
Milano sta vincendo con i due numeri quattro, pur avendo preso centri.
«Come sostengo da tanti anni, con i cinque travestiti si costringe la difesa a fare scelte diverse. Poi se hai Mirotic…».
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