“Da 10 anni l’Italia è casa, perché ho rifiutato l’estero”: parla Strautins

Arturs ha scelto l’Italia quando aveva soltanto 15 anni. Il posto giusto per coronare il sogno e diventare un giocatore professionista nel basket internazionale. Oggi Arturs, Strautins ne ha 26, di anni. L’Italia non l’ha più lasciata. E sì, è diventato un ‘ala di livello internazionale, nazionale nella Lettonia rivelazione degli ultimi anni con Luca Banchi ct. Adesso Artus Strautins gioca come italiano di formazione, cioè non pesa sul numero di stranieri per il Derthona. E è stato votato Mvp dell’ultimo turno di Serie A, con 22 punti, 8 falli subiti, 5 triple segnate su 8 tentate, 7 rimbalzi, 2 assist. Strautins è un giocatore chiave. E la Virtus che ha panchina il suo ct gli riserverà un trattamento speciale nel recupero di Serie A.

Strautins, lei sta giocando la miglior stagione in carriera. Lo spiegano anche i 13,2 punti con il 45,5% da tre. Perfettamente inserito in questo Derthona che vola.

“Finora abbiamo giocato bene, perdendo soltanto a Trieste. Io stesso mi sento molto bene, in sintonia con i compagni. Qui giochiamo davvero di squadra, tutti assieme sullo stesso foglio, anche nei momenti difficili. Personalmente ho raggiunto una certa esperienza, maturità”.

Cos’è cambiato rispetto allo scorso anno?

“Coach De Raffaele è arrivato a stagione inoltrata, ma abbiamo comunque fatto un buon finale. Poi sono stati presi i giocatori più adatti e il coach sa come farci rendere al meglio. Siamo un gruppo unito, stiamo molto bene in campo e fuori”.

Lei è arrivato in Italia che era un ragazzino. E ha messo radici, è rimasto nonostante le offerte dall’estero.

“Ho sempre trovato l’opportunità che consideravo migliore, qui. E mi sono trovato bene. La pallacanestro è di livello. Poi mi piace vivere in Italia, è la mia seconda casa. Della Lettonia mi manca soltanto la famiglia”.

Dove può arrivare questo Derthona? Che obiettivi vi siete posti?

“Secondo me non dobbiamo parlare, tantomeno pensare a traguardi. Pensiamo piuttosto a ogni partita. Adesso c’è la Virtus e noi andiamo a Bologna per vincere. L’approccio è quello di vincere ogni gara. I conti si fanno alla fine”.

Capitolo Nazionale: nel 2025 ci sono gli Europei e giocherete la prima fase proprio in Lettonia.

“La scorsa estate non è andata come avremmo voluto. Non siamo riusciti ad andare all’Olimpiade ma siamo arrivati molto vicini. Secondi in un torneo per un Paese come il nostro è comunque un risultato. Detto questo vogliamo regalare una grande soddisfazione al nostro popolo, esaltare i tifosi, giocando in casa. La squadra è buona e allenata benissimo”.

Il basket italiano è cambiato dal suo arrivo a Reggio Emilia nell’estate 2014?

“Non direi, c’è sempre tanto tiro da tre, gioco veloce e fisicità, attenzione alla tattica”.

Strautins fuori dal campo.

“Mi piace stare in casa e guardare film e serie con la mia fidanzata. Poi mi piace girare, conoscere nuovi posti. Nel giorno di riposo andiamo a Milano per esempio. Voglio visitare più posti possibile”.

La città che le piace di più del nostro Paese.

“Tra quelle in cui ho giocato direi Reggio Emilia, ci sono stato di più. Ma anche Trieste per il mare e l’atmosfera al palasport. E adesso sto benissimo a Tortona. Tra le città visitate Roma. È bellissima, incredibile. Però tutta l’Italia ha posti da visitare, scoprire”.

Ovviamente le piacerà anche la cucina italiana.

“Certo, spaghetti alla carbonare e i tortelli di zucca i miei piatti preferiti”.

Prima parlava di maturità raggiunta. Ma Strautins può migliorare ancora? in cosa?

“Si può fare sempre qualcosa meglio. Per questo finito l’allenamento mi fermo altri 20 minuti-mezz’ora a curare movimenti e dettagli, con gli allenatori. La Cittadella dello sport è un impianto bellissimo e non vediamo l’ora di mettere piede nella nuova arena da 5mila posti. Il colpo d’occhio da fuori è notevole”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket

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