Una rimonta d’altri tempi permette al Belluno Volley di ottenere il primo successo in trasferta del campionato di Serie A3 Credem Banca. A Sarroch, i rinoceronti si ribellano a un destino che sembrava già scritto, dopo due parziali di chiara matrice sarda. Questo gruppo, però, non è dotato solo di qualità tecniche, ma anche morali e caratteriali, oltre a valori indiscutibili. E giocatori di spessore. Come capitan Bisi, autore di 27 punti e dominante nella seconda metà di gara. E cosa dire di Gonzalo Martinez? Un ragazzo che, fino alla scorsa primavera, faceva il libero e ora schiaccia e serve in maniera efficacissima: il suo impatto sulla gara si è rivelato semplicemente decisivo. Grazie a questa affermazione, i bellunesi mantengono la quinta piazza, in tandem con il Cus Cagliari, e si portano a -1 dalla zona podio.
APPROCCIO – Ottimo l’approccio alla sfida dei rinoceronti, che guadagnano subito 4 lunghezze di margine. Ma la Sarlux risale la corrente: con certosina pazienza, punto su punto. L’aggancio arriva a quota 15, mentre l’ace di Pisu vale addirittura il +3 per i padroni di casa. Anche se i biancoblù hanno la forza di rialzare la testa e di piazzare il contro-sorpasso con un bel primo tempo di Mozzato, i sardi confezionano un nuovo break di 4-0 e, di fatto, chiudono anticipatamente i conti.
COLPO – Il Belluno Volley accusa il colpo. E, nel secondo round, è costretto a inseguire una Sarlux in fiducia: più incisiva, tenace, compatta. Insomma, più pronta. Bisi manda out l’attacco del 17-11 e nonostante Ignacio Martinez, entrato dalla panchina, crei scompiglio con il suo servizio (17-16), i padroni di casa mantengono saldamente la rotta. E a dettarla è un “cattedratico” del volley come Marco Fabroni: palleggiatore con 42 primavere e vent’anni abbondanti di serie A alle spalle.
CAMBIA IL VENTO – La sfida appare irrimediabilmente compromessa. Anche perché Sarroch scatta dai blocchi del terzo atto con un perentorio 6-2, che diventerà 9-5 grazie a un ace di Lecis. Ma è a quel punto che il vento cambia. Perché coach Colussi ha risposte importanti dalla panchina, dalla coppia di centrali e da un capitan Bisi in versione re Mida: è lui a firmare il primo vantaggio dolomitico (9-10) e l’allungo (10-13). In più, sale di tono il muro, al pari del servizio. E, improvvisamente, i bellunesi ritrovano le loro certezze.
GIOCHI RIAPERTI – I giochi sono riaperti. A maggior ragione in quarto set dominato: Antonaci, a muro, timbra l’11-7 e, a dispetto della reazione dei sardi (arriveranno fino al 16-17), i rinoceronti non si volteranno più indietro. Non con un Bisi ormai padrone della scena e tantomeno con un Gonzalo Martinez che dà solidità in seconda linea, brio in attacco e in battuta. Et voilà: 21-25, il conto dei parziali torna in equilibrio. Si va al tie-break. E i bellunesi cavalcano un’onda già altissima. Senza considerare che Sarroch ha il tarlo di aver sempre perso al fotofinish: tre volte su tre. E diventeranno quattro, visto che Bucko inchioda il contrattacco del 5-2, Gonzalo dai 9 metri è un fattore e al cambio di campo i Colussi boys hanno già doppiato gli avversari: 8-4. La rimonta è completata.
INERZIA – «Grande prova di carattere – argomenta coach Gian Luca Colussi -. Complimenti ai ragazzi per essere riusciti a cambiare l’inerzia della gara. Hanno sbagliato meno in battuta e migliorato la ricezione: non era facile. Gonzalo? Super entrata la sua: sono contento per lui, si sta allenando bene».
SARLUX SARROCH-BELLUNO VOLLEY 2-3
PARZIALI: 25-23, 25-19, 17-25, 21-25, 6-15.
SARLUX SARROCH: Fabroni, Leccis 4, Ciupa 13, Sideri 13, Romoli 25, Pisu 10; Mocci (L), Ntotila 3, Agostini, Beghelli. N.e. Curridori, Cristiano, Giaffreda (L), Fortes. Allenatore: M. Franchi.
BELLUNO VOLLEY: Maccabruni 2, Bisi 27, Schiro 9, Bucko 19, Mozzato 13, Antonaci 11; Orto (L), G. Martinez 4, I. Martinez. N.e. Stufano, Guolla, De Col, Fraccaro (L). Allenatore: G. Colussi.
ARBITRI: Rosario Vecchione di Salerno e Claudia Lanza di Napoli.
NOTE. Durata set 30′, 26′, 26′, 37′, 14′; totale 2h13′. Sarroch: battute sbagliate 12, vincenti 6, muri 8. Belluno: b.s. 15, v. 8, m. 15.
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