Legare di nuovo, dopo qualche anno, la parola “Serie A” al nome di Michael Menicali, è il segno che le strade del merito ancora esistono nel mondo della pallavolo. E il buon centrale del Cus Cagliari, ormai sardo d’adozione, aveva in mente in maniera chiara già dallo scorso anno di voler rientrare in una categoria a lui congeniale. Ora l’avventura in maglia rossoblu nella nuova categoria, la Serie A3, è cominciata in modo piuttosto sorprendente, con tre successi su quattro incontri:
“Quest’estate parlando con Meriggioli e vedendo l’organico completo dopo il volley mercato, ho confessato che secondo me la squadra c’era. E che avremo potuto fare il nostro anche da neopromossa nella nuova categoria. Non siamo partiti subitissimo, nel senso che i nuovi innesti non sono stati pochi e avevamo bisogno di un periodo di rodaggio nel pre-campionato, oltre al fatto che le squadre avversarie si conoscono poco, basandosi solo sui nomi che si vedono dopo la fine della campagna acquisti. Quindi l’incognita c’era, e la prima gara a Belluno è servita per rompere il ghiaccio“.
Poi, appunto, tre successi nelle ultime quattro gare.
“La partita che, secondo me, ci ha fatto capire che il piede era quello giusto è stata quella contro Acqui Terme. Una gara giocata con il carattere ed esprimendoci contro una formazione molto interessante e completa ogni reparto“.
Mi dica cosa l’ha colpita dell’inizio di questo Cus.
“Che Busch si sarebbe subito messo in evidenza l’ho capito dai primi giorni. Un ottimo schiacciatore e un ragazzo molto in gamba anche fuori dal campo. Sono rimasto colpito dalle ultime partite di Martin Kindgard, il nostro palleggiatore. È un ragazzo che ha carattere, personalità, e che ha saputo adattarsi alla realtà del Cus, dando il meglio di sé. Nelle ultime partite ha davvero alzato il livello personale e quello del gioco in attacco. Non posso poi non citare Marinelli, con cui ho giocato in precedenza per due stagioni. È un giocatore che mette equilibrio e che fa percepire la sua assenza. È uno di quegli atleti che appaiono fondamentali in ogni squadra ed è un vero lusso per la categoria“.
Non parliamo di obiettivi ancora?
“No, ma certamente mantenere la categoria è l’obiettivo principale. È quello su cui dobbiamo lavorare fino alla fine del campionato. La Serie A è un campionato nel quale non ti puoi illudere che un buon inizio sia sufficiente per averne compreso la complessità, la difficoltà e la durata. Bisogna stare focalizzati su ogni partita e ogni punto guadagnato: ogni set conquistato sarà fondamentale“.
Veniamo a lei. Quest’estate abbiamo assistito alla prima operazione della sua carriera. Sono cose che mentalmente possono scombinare determinati piani?
“La prima cosa che ho chiesto allo specialista che mi ha operato è stata quella di darmi una data. Mi ha detto 15 ottobre. Ho pensato bene, la affronto. Sapendo di poter rientrare in tempo per cimentarmi con il campionato mi ha fatto vivere l’infortunio come un periodo di sofferenza, ma tollerabile. È vero, è stata la prima operazione ed era un piccolo problema che ho trascinato dagli esordi a Biella. Non ho mai avuto bisogno di ricorrere all’intervento e l’unica cosa che ho dovuto sacrificare è stata la mia estate sui campi da beach. Ho ceduto Balsamo al mio compagno di squadra e amico Simone Calarco. Chissà se il prossimo anno Simone mi restituirà il mio socio, visto che quest’estate sono andati davvero bene (ride, n.d.r.)”.
Lei con il cuore è sempre sui campi da beach?
“Ci sono anche fisicamente. Il martedì mi concedo il lusso di allenare due gruppi al Poetto. Ne ho bisogno a livello mentale. Per me la spiaggia e il beach volley sono parte integrante della decisione di impostare la mia vita in Sardegna“.
Tutti dicono che la pallavolo sia invece la sua vera vocazione. E che la A3 è ancora troppo poco per lei.
“Ora comincio a sentire le sensazioni belle che percepivo lo scorso anno, quando tutti assieme siamo riuscito a conquistare un traguardo storico assieme a Sarroch. Per ora voglio godermi la promozione e approcciare dopo anni la permanenza in A3. Poi sognare non costa nulla. Anche se io resto con i piedi per terra a godermi questo campionato e questo Cus Cagliari“.
Per leggere l’intervista anche sul portale VolleyNews.it, che ringraziamo, sarà sufficiente cliccare qui.
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