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Prosegue il dominio incontrastato sul campionato di Superlega maschile della capolista Perugia, che continua imperterrita la sua corsa in solitaria; alle sue spalle – ma distanziate di ben 19 punti – veleggiano Trento e Modena, mentre sussulti arrivano da una Lube finalmente vincente e da una Verona potente e lucida contro Monza. Se Milano conquista punti preziosi in chiave Play Off, sembra avere finito la benzina Cisterna, mentre alle sue spalle la lotta salvezza rimane immutata con tre squadre in un solo punto a cercare di evitare la retrocessione.
Ma veniamo alle pagelle del week-end.
Perugia-Piacenza. Soffre per un set e mezzo la capolista di fronte ad una Piacenza ancora in convalescenza che, trascinata da Simon () e a tratti da Leal (), fa tremare i tifosi al PalaBarton. Peccato però che alla lunga la ricezione non tenga, con Scanferla () preso di mira dai battitori perugini e un Romanò () che nelle ultime gare sembra aver tirato il fiato dopo mesi ad alto livello. Dall’altra parte, con un Semeniuk () ancora non esaltante, Giannelli () trova fluidità di gioco con Plotnytskyi () e Rychlicki (), che dopo un gennaio sottotono torna grande protagonista in attacco.
Taranto-Trento. Una coriacea Taranto ancora una volta mostra sprazzi di buon gioco, ma alla fine si ritrova con in mano un pugno di mosche e tanti rimpianti. Falaschi () esalta i suoi attaccanti che chiudono con il 54%, ma nei momenti caldi manca un faro cui dare i palloni che scottano. Bene Lawani (), più in difficoltà Loeppky, punto di riferimento della battuta avversaria. Trento continua a spremere le 38 primavere di Kaziyski (), ma è proprio il campione bulgaro il top scorer del match, ben supportato da Michieletto () e da uno Sbertoli () sempre lucido nello smarcare a turno i suoi attaccanti e pericoloso nei suoi turni di servizio.
Modena-Siena. La voglia di rivalsa di tanti ex modenesi obbliga i canarini a lottare fino all’ultimo per continuare a sognare il terzo posto. Bruno () scalda le mani dei centrali ( a Sanguinetti e Stankovic) che rispondono presente sia in attacco che a muro, fondamentale che per una volta diventa punto di forza di una squadra che aspetta il ritorno in condizione di Ngapeth () per sognare ancora più in grande, sorretta in seconda linea da un Rossini () semplicemente monumentale.
Ci provano a più riprese Van Garderen () e Petric () a fare lo sgambetto alla loro ex squadra, ma nei momenti caldi Siena paga la giornata pessima di Pereyra () e cosi anche i 4 muri dell’altro ex Mazzone () passano in secondo piano.
Monza-Verona. Fino al 21-18 del primo set Monza sembra in controllo, poi una difesa facile ciccata da Di Martino () rilancia le ambizioni di Verona che per due set, spinta da un Mozic () brillante e un Magalini () dai colpi interessanti, riesce a mettere in scacco la ricezione di una Monza in difficoltà con Federici () in seconda linea e con Szwarc () in prima linea. E proprio quando Davyskiba () sembra suonare la carica a fine terzo set ecco l’infortunio alla caviglia che spegne le velleità della Vero Volley, che perde fiducia e muro e finisce per soccombere alle bordate di un Keita () molto falloso ad inizio match.
Milano-Padova. Nel derby dei giapponesi d’Italia è Ishikawa () ad avere la meglio e a regalare alla sua Milano tre punti preziosi per il posizionamento play off. Con lui finalmente l’acuto di Patry (), mai così determinante quest’anno, e un plauso a Loser (), che dopo un avvio di stagione in sordina sta mettendo in mostra tutto il suo valore sia in attacco che a muro. Foto Lega Pallavolo Serie AMilano-Padova. Nel derby dei giapponesi d’Italia è Ishikawa () ad avere la meglio e a regalare alla sua Milano tre punti preziosi per il posizionamento play off. Con lui finalmente l’acuto di Patry (), mai così determinante quest’anno, e un plauso a Loser (), che dopo un avvio di stagione in sordina sta mettendo in mostra tutto il suo valore sia in attacco che a muro.
Padova soccombe nei confronti di Milano in tutti i fondamentali, ma è soprattutto a muro che ancora una volta soffre, con Canella () e Crosato () in netta difficoltà. Se Petkovic () fa tanta quantità, il giapponese Takahashi () ci mette anche qualità, ma con Asparuhov () in giornata no la strada si fa subito in salita per una squadra che dovrà aggrapparsi alla massima serie con i denti nei prossimi match.
Civitanova-Cisterna. Ritrova una vittoria la Lube che, dopo un primo set “horribilis” che le spalanca le porte degli inferi, riesce a rialzarsi dal quasi ko e a portare a casa una vittoria che non scaccia certo la crisi, ma permetterà di lavorare in palestra con maggior serenità. Se Gabi Garcia () spreca l’ennesima occasione, torna a essere decisivo Yant (), ben coadiuvato dal giovane campione bulgaro Nikolov (). Fatica enormemente il muro, con il francese Chinenyeze () ancora troppo lontano dai suoi standard.
Cisterna, che dopo una partenza a razzo in Superlega fatica ora parecchio, può affidarsi solo alla verve di Dirlic () e alla regolarità di Sedlacek (), mentre paga un Bayram () sottotono e la giornata complicata di Rossi () al centro della rete.
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