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È finalmente partito, con il primo turno dei quarti di finale Play Off, il rush finale per decretare la vincitrice del campionato di Superlega 2022-2023. Se Perugia ancora una volta dà una prova di forza importante, dimostrando che anche le fatiche infrasettimanali di Champions possono essere gestite senza problemi, più complicati sono i match di Trento e Modena, in cui le squadre di casa trovano il guizzo vincente solo al tie break. Continua invece l’involuzione nel gioco di Civitanova, che come una bandiera al vento viene presa a schiaffi dalla potenza fisica di Verona.
. Soffrono un set gli umbri, con Milano che si aggrappa all’attacco e ad un ottimo atteggiamento difensivo per provare ad impensierire i padroni di casa, ma quando Herrera () innesta la marcia il gap si amplia e Milano sprofonda in ricezione e a muro. Se Giannelli () guida i suoi ad un fantastico 68% di squadra, manca invece Porro (), che non riesce ad avere buone risposte da un Mergarejo () oltremodo falloso.
Al centro giganteggia il brasiliano Flavio (), che vince il derby sudamericano con Loser (), ben marcato sotto rete e in grosse difficoltà a muro. Se Ishikawa () è l’anima di Milano, ma sembra predicare da solo nel deserto, si prende una giornata di parziale relax Leon (), mentre chi bagna con una grande prestazione gli ormai acquisiti gradi di titolare è Plotnytskyi (), devastante in tutti i fondamentali.
. Ci si aspettava una Trento ferita e stanca dopo i 6 set giocati giovedi in champions, invece gli uomini di Lorenzetti, trascinati da Michieletto () e Lisinac (), partono forte e mettono alle corte una Monza inizialmente spuntata, nella quale faticano Zimmermann () e Davyskiba ().
Alla lunga però il serbatoio delle energie di Trento va in riserva, Kaziyski () cala e comincia a sbagliare molto, mentre per Monza sale in cattedra il duo Cachopa ()-Grozer (), che issa la squadra fino al tie break. La Vero Volley spinge tanto al servizio, ma un buon Laurenzano () permette a Sbertoli di giocare fluido e mettere in difficoltà il muro monzese, nel quale mancano i guizzi dei centrali Beretta e Galassi (), bravi in attacco, ma in difficoltà estrema nel leggere il gioco del palleggiatore trentino.
. Non basta una prova monstre a muro di Anzani () e compagni per uscire dalle sabbie mobili che ormai li attanagliano da svariate settimane. Con un De Cecco () che perde lucidità strada facendo, fatica tutto l’attacco marchigiano a partire da uno Zaytsev () che dopo la gran prova di mercoledì incappa in una prestazione infarcita da troppi errori diretti. Se Yant () e Nikolov () continuano ad andare a corrente alternata, si salva invece Bottolo () sempre pericoloso al servizio e finalmente positivo in ricezione.
Verona riesce a mascherare le enormi difficoltà di Keita () in ricezione grazie ad una super prova di Gaggini (), ma è brava soprattutto a regalare pochi errori diretti a differenza di Civitanova. E così alla lunga la potenza di Sapozhkov () e la fame di vittoria di un Mozic () non perfetto ma grintoso consentono a Verona di portare a casa una vittoria che potrebbe pesare molto nell’economia del passaggio del turno.
. Partita caratterizzata dai tanti cambiamenti di fronte, con Modena che però alla lunga sbaglia qualcosa di meno e si dimostra più cinica nei momenti topici del match. Se Ngapeth () sembra rinato dopo un periodo molto altalenante, continua invece il buon momento di Lagumdzija () molto meno falloso e discontinuo rispetto alle stagioni precedenti. Con un Rinaldi () meno in luce in attacco, ma ottimo in seconda linea, Bruno () torna protagonista al palleggio, lasciando poco spazio al muro avversario.
Piacenza ci prova, ma Leal () è in una di quelle giornate in cui bisticcia con il bagher e Lucarelli () non riesce da solo a gestire il peso di un attacco spuntato dalla prestazione incolore di Romanò (). Nonostante la ricezione vada a singhiozzo, Brizard () cerca la via centrale, trovando ottime risposte soprattutto da un Caneschi () cresciuto molto in mezzo alla rete.
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